MCCCCC, AGOSTO. m Suhscriptio: Petrus Leonus, baylus el capilamus. Lucas Quirino, provisor. Nicolaus Georgio el Andrea Basilio, consiUarij Corphoi. A dì 30 avosto. In colegio, et il zorno di l’anniversario dii doxe, che à compito anni 14 in dogato, fo ditto la messa solenne in chiesia di San Marco, ma non vi fo eie. ; et tuli perhò erano alquanto aliegri per le letere di Corfù. Veneno li oratori dii papa et quel di Pranza. E primo parlò quel dii papa, dolendosi di la prima nova, poi ralegratossi non fu vero ; si offerisse per la Signoria elicmi andar a Roma per stafeta. E cussi in consonanti« parlò 1’ orator di Pranza. Et il principe rispose, bisogna liora la cristianità si muovi ; et li fo leto la letera di Corfù, di 19, notata di sopra. Fo leto, poi partiti, una letera di sier Luca Que-rini, provedador di Corfù, a sier Marco Querini. Avisa di Todarin da la Volta, contestabele, mandato a le scalosie. Referi, ut supra, e che il signor turco volleva levarsi ; li bassà non hanno voluto, fin non dagi una altra bataia a Modom, et esser morto il flambular di la Janina. Dii dito provedador, a la Signoria, di 18. Nara non è vero di Modon, el il lutto quanto ho scripto di sopra, qual non fo lela. 278* Da Corfùl, di uno fra’ Pelegrin, di 19, drizata a sier Antonio Trun, el consier, fo leto una letera. Scrive, ut supra; et più esser stà taià uno brazo a quel bassà prese la galia di Pago ; dà fede a le nove dice Piero Arcudi, è bon homo e citadin de lì. Di- sier Marco Orio, capetanio di le nave, date a la Naia, a dì 6. Scrive il danno à ’uto la nave So-ranza per il suo arar, qual s’investì in lei, e poi in la nave Ruziera, rupe l’alboro et pocho manchò non si rompesse. Di sier Marco Antonio Coniarmi, sopracomito, di 9, a la Nata. Scrive il modo dita nave Soranza, patron Francesco Tarlao, veniva di Soria, qual fo abandonà dal patron, e con do homeni solli scorse mia 25 a presso il Prodano, e le barche di le altre nave li andò a torno per robarla; avia merchadantie suso per valuta ducati 20 milia ; et el vice zeneral li mandò 4 galie per ajutarla, qual la remurchiò poi lì a la Nata, et elexe uno soracoinito, per conseio di 12, a recupàr le robe e farla conzar. E cussi lui fo electo ; unde montoe suso, et la manderà a Corfù al meio potrà. Item, de lì è le galie di sier Francesco Arimondo, sier Andrea Bondimier, siconzano; e sier Zaearia Loredan, mo 4 zorno, andando al zeneral, rupe 1’ arbore e convene ritornar in quel porto a conzarlo. Item, scrive dii zonzer lì uno bregantin, con letere dii capetanio di Parma’ yspana, e l’à spa-zalo. Item, ivi è zonta la nave di Candía, patron Zuan Valier. Del dillo sopracomito, di 13. Scrive la perdeda di Modon, per relation di quel Draganello eie; et lui P ave prima cha ’1 zeneral ; et per esser tutta una nova, non fo leta. Dii Zanle, di sier Nicolò Marcello, provedador, di 12. Narra el levarsi di la nostra armata per soc-corer Modom. Di sier Bendo da cha’ da Pexaro, capetanio zeneral di mar, di XI, in galia, in Canal de Viscardo, a presso la Zefabnia. Come eri, a bore una di note, si levò da Corfù, va presto al Zante per trovar la nostra armata, et dete licentia a la nave, patron sier Aurelio Bragadim, perchè era marza. Di sier Ilironimo Pixani, provedador di l’ armada, di 7, a la Nata, Avisa molte cosse, e dii soc-corsso messe nel Zonchio. Item, è zonta in armada una nave, fo di sier Bernardo Barbarigo ; si duol le sue letere siano tenute et intercepte. Di sier Jacomo Venier, capetanio di le galie grosse. Si duol prima, che li soi oficiali non habi l’utilità havia quelli di sier Tomà Zen P anno passalo, essendo capetanio di dite galie ; prega la Signoria la dagi ; manda la zercha fata a tre galie, zoè Dandolo, Trivixan e sier Francesco Rimondo; conclude, a tutti li mancha li nobeli, eh’ è una cossa mal fata. Di sier Hironimo Coniarmi, vice capetanio zeneral di mar, do letere mollo longe, qual non fo lele. È dii socorso mandato a Modom, e lui si lieva con 1’ armada per darli spale. Da Corfù, dii rezimento, di 16. Narra la galia di Candia esser conza ; la mandano in arma’ ; e lo arsii si arma e manda al zeneral ; quella galia, fo dii Vizamano, si va conzando, ma è spesa butada via ; solicitano se mandi li danari, per pagar li mancali e mureri. Di Candia, di sier Alvise da Mulla, e sier Piero 27D Falier, consieri, di 4 Mo. Come, hessendo il capetanio amallato, hanno electo uno terzo, qual tochò a sier Beneto Baffo, uno di camerlengi ; et ivi è zonto sier Bortolo Minio, vien di Cypro ; pregano la Signoria fazi sier Marco Barbo, electo ducha, vengi presto. Di Otranto, di sier Alvise Contarmi, governador, di 21. Come non si poi arinà, de lì un’ altra galia, perchè quella altra fo armà, il soracomito tolse homeni da Corfù, e à fato conseio per questo.