653 HDXXVIl, AGOSTO. 654 Domino Zenlil Contanni arciprete’ di Vicenza, qu. sier Tadio, qu. sier Andrea el procurator.....59.174 Domino Vicenzo Benedetto protonota- rio, qu. sier Domenego .... 81.156 Domino Lorenzo Foscarini canonico di Veroni} qu. sier Zorzi . . . 47.186 436 Et publicalo rimaso domino Vicenzo Querini, inteso per Conseio il ballotar, fo trova esser eror di ballote; et che’l Querini rimasto havea più ballote di quello era il Conseio. Uncìe li Marzelli et Barbarigi andono a la Signoria volendo fosse rebalotà. Et a l’incontro, sier Hironimo Querini fradello del rimasto, el sier Polo Capello el eavalier procurator savio del Conseio suo barba, che non si doveva rebalo-tar perchè li Marzelli et Barbarigi cazavano più numero. Unde, post multa manchava sier Fran-cesco-Mantello consier, qual è amalato ; in loco suo fo butado sier Filippo Minio Cao di XL. llor sier Marin da Molin consier voleva rebalotar ; et baio-tato: 5 di no, et una di sì; sì che quello fo stridi» rrmaso, iuridice rimase. Adì 22. La matina, fo lettere di Marignan, di sier Domenego Contarmi proveditor menerai, di 19, hore . . . Manda la copia di la lettera hauta da l’orator Pexaro di l’acquisto di Zenoa, fata con le zenle era nel nostro campo. Itern di Milan, avisi ¡usta il riporlo di beri scritto ; et che il Leva sta molto di mala voia. Vene sier Stefano Tiepolo qu. sier Polo, il qual vene beri in Collegio per lettere ha haute lui, et non la Signoria, che li do cardinali Aracoeli et Ancona voriano venir in questa (erra, et se li mandasse una fusta a levarli. UndeW Serenissimo, consultato prima in Collegio, li rispose esser contenti di mandar una fusta a levarli ; ma che venendo di loco sospetti, è bon vadino in Friul a certi soi be- neficii, et cussi .......... Vene il reverendissimo Patriarca nostro, domino Hironimo Querini, et volse audieutia con li Cai di X. Prima parlò zerea la chiesia greca levata a Santo Antonin, che non la vuol sagrar pèrche sono eretici, et è sta stampa noviter uno libro che i pregano contro italiani ; ma se losseno catholici la sagreria. Et su questo fu assai parole, alenlo hanno dà danari a la Signoria per poter levar dilla chiesia 436* et sepelir i loro morti. El fu concluso, che niellandosi uno papa calholico iusla il Concilio fiorentino quando se unì la chiesia greca con la latina, la sagreria, altramente per niente non voleva. Item, parlò sopra la tansa fatoli di ducati 700, dicendo non poter portar tal peso perchè di l’in-trada convien viver, pagar li soi debili, et dar eli-mosine; et fece certa scritura excumunicando li Go-vernadori etc., ut in ea. Vene il signor Alvise di Gonzaga, era al nostro soldo in campo del Pixani. Vene l’orator di Milan con avisi hauti di le cose di Milan. Di sier Bertueei Contarmi capitanio di le galìe di Alexandria, date.......fo lettere. Come in Quarner, volendo andar a suo viazo, si rupe l’arboro a la galìa patron sier......et F antena a la galìa patron sier Zuan Alvise Badoer, per fortuna di vento ; adeo bisogna se li mandi etc. Dapoi disnar fo Collegio di la Signoria et Savii, et non fo lettera alcuna di le cose di Zenoa, che parse di novo a tulli. Fo audieutia un poco, et parlalo zerca i debitori. Vene in Collegio sier Zuan Dolfm di sier Lorenzo, sier Marco Antonio Contarmi qu. sier Andrea, sier Michiel Trivixan qu. sier Nicolò avoga-dori extraordinarii, dicendo voler andar fuora per le camere iusla la sua elelion, et si offerseno andar in campo. El su questo fu parlalo senza condusion. Noto. Se intese che Pasquahn Valaresso patron di una barcha lunga havia preso do barche che andavano a Ferrara, in le qual erano alcuni lanzinech venivano di Boma con erose, calexi el pateue d’ar-zento dorade del sacho di Boma. In questo zorno zonse in questa terra il conte di Caiazo, fo Gol del signor Zuan Francesco di San Se-verin rubertesco, nominato el colile..... Adì 23. La malina, fo lettere di sier Piero 437 da cha’ da Pexaro procurator, orator a Lu-trech, di Francavilla, di 19, hore 14. Come haveano hauto uri’ altra lettera del signor Cesare Fregoso di Zenoa, di 18 da sera, per la qual scrive, dubitando l’altra lettera sia smarrita, 1’ aquisto di Zenoa, et che ussiteno fuora fanti 2200 con do boche dì artellarie ; et va drio il successo come in le altre. Scrive che, havendo cussi voluto monsignor illustrissimo di Lutrech, damalina si partirà il signor Theodoro Triulzi et etiam lui Orator per Zenoa, dove slarà solum do zorni et ritornerà da Lu-trech. Item, scrive come monsignor di Lutrech si levava per andar a la volta di Alexandria, ma desiderava zonzesse li lanzinech. Vene l’orator di Milan per saper di novo di le cose di Zenoa.