MCCCCC. LUGLIO. 556 Et rimasto ditto sier Beneto da oha’ da Pexaro capetanio zeneral, lo chiamado (lavanti el principe ; qual con aliegro animo aceptò, dicendo era presto a partirssi. Da poi disnar fo pregadi. Vene il principe, et queste lctcre : Di Milam, di Vicenzo Guidato, secretano, di 25. Come milanesi nel senato hanno electo 6 ora-lori al roy, a ringraciar soa majestà dii governo mandato ; qualli sono inissier Urbano da Triulzi, inissier Michiel Trinchello, inissier Zuan Piero di Ilomati, missier Gabriel da Fiorenza, missier Cora-dino di Vilmerchato, et missier Hironimo da Cusano. Da Roma, di l’ orator, di 24. Come in quella matina il papa fè concistorio, come li ha ditto li cardinali Sancta Praxede e Santa f, e poi lo Ale-xandrino : el papa haver parlato assai, et steteno tre borre in concistorio ; Cenno conclusion secreta, la qual il papa solo la vuol dir a esso orator, et fo in materia Hungarice, et impose scilentio a li cardinali, sub poeni excomrnunicationis. Et il papa non li parlerà fin tre zorni ; aspeta risposta dal suo orator de qui, di la proposta eie. Item, domino Lorenzo Suares, orator yspano, à ditto a esso orator l’andar di l’armata sta al papa ; Dio perdona a la Signoria 216 che non à manda orator a li reali che si haria auto P armada, la qual è velie numero 80 ; tra le qual, carachie tre zenoese et do yspane, di bote 2500 Puna, et sopra hè homeni d’arnie spagnoli 600, zaneti 400, fanti 7000, senza li marinari; fornida di artilarie. Item, il papa dia andar doman per vodo a Santa Maria dii Populo. Di Palermo, di Ulixes Salvador, di XI. Come a dì 8 zonse lì 4 barze di P arma’ yspana ; notificò il resto esser reduta a Sardegna, et vien a Messina ; è barze 34, 14 caravelle et... galie sotil ; in tuto velie ..., con cavali 1000 et 7000 fanti suso ditta armata, oltra li marinari. Et zonta la sarà, ponerà li cavali in terra a Rezo, e anderà poi in ajuto di la nostra armata, come si dice. Item, Piero Navaro, corsaro, fo ferido, et morto uno suo fratello da la barza portogalese. Item, è nova, sopra le aque di Piombin esser morto ditto corsaro, e la nave andata a fondi. Iiem, de fermenti è bon merchato de lì, e vai pocho. Di Ferara,, dii vicedomino, di 23. Manda letere di Zuliam di Medici, da Bologna, scrive a Piero di Bibiena, è qui a Venecia, avisi di Lucha. Come fiorentini è in malli termeni. non sanno che far, o non haver Pisa o ver dar danari assa’ a’ francesi ; et li vorebeno dar, dapoi reauta Pisa ; e sono in Ire parte : una fratescha, qual voi Franza; una duchescha ; et una de’ Medici ; et si aspeta di bora in bora campano. E il Cardinal San Piero in Vincula è in Lucha honorato molto, et è sta manda oratori di luchesi a Pisa, per tratar acordo con ffanzesi ; et nomina li oratori, zoò missier Stefano Trento, dotor, et uno altro; e scrive la risposta aula da’ pisani, et che pisani toìeno tutte le zente poi haver, et hanno electi oratori al papa, al roy, a la Signoria et a’ znnoesi. Manda una copia di una letcra di 13 dii re di romani, scrive a domino Galeazo di San Severino, qual è a Mantoa, lo fa suo capetanio etc., ut in ea. Et il titolo di dita letera è questo : Maximiano sempre augusto, re di Mungaria, Dalmatia e Crovatia, archidu-clia d’Austria, ducha di Bergogna, Barbantia, Fel-dria, conte di Fiandra, de Tirol, de Goricia, a Galeazo Sforza Visconte di Santo Severino, capetanio nostro di arme, data in la cita imperiali Augusta, die eie., regni romanorum XV, Hungarice XI. Item, il campo de’ francesi si divulga tornerà a Pisa, et monsignor di Beumonte à mandà a Zenoa per 2500 guasconi, erano lì andati. Di Roverè, di sier Mafio Michiel, podestà. Nove di tedeschi ; il sumario scriverò più avanti. Di Ferara, di dito vicedomino, di 27. Come si dice el campo de’francesi non tornerà, s’il papa starà bene, ma anderà im parmesana; et domino Zuan Valla, orator dii ducha, ritorna in Franza; et il 216* signor à nova di Franza, el Cardinal Ascanio volea fuzer, et era sta posto più in destreta. lm Perosa è novità; crida: Cliiesia! Chiesia! Iiem, missier Zuan Bentivoy à vadagnato di danari scosse, per dar al roy, da’ bolognesi. Di Zara, di rectori, di 23. Come, a dì 20,1’ ho-ste de’ turchi si ricolse a la villa di Tcrnovo, mia 9 di Zara, dove ripossò e lassò qualche numero di cavali imboschati versso Zara ; et a dì 21 si levono dii contado, et andono versso il castello de Perusicb, qual t'eno experientia di expugnar ; poi andono alozar più in suso, versso Ostrovixa, fenzendo voler totali-ter partir. Et judicando li villani de Xeblata e altre ville circumstante, erano con soi animali tragetati sopra uno scoio, stimando più el comodo de’animali che ’1 pericolo di esser captivati, la malina se trage-tono in terra, per modo che turchi con la luna ve-neno, e, per tempo levati, corseno lì et feno preda di lhoro; non sano la quantità. Et quelli di Nove Gradi, dove eliam corseno, si hanno salvati, e quelli dii borgo di Lavrana. Item, cavalli 2000 scorsene versso Scardona, a la volta di Sibinicho, et judicano