623 mccccc, da l’altra banda bersaiar le galic nimiclie. Cussi fo fato, et le galie a remi se tirò e bombardò, e cussi le grosse, primo el capetanio a trar. La turcha se 246 ' ritrasse restretta. Da poi pocho, ditta armata a le galie grosse tutta atendeva. Do galie ultime grosse, zoé Leza e Contarina, zoò sier Bortolo Contarini, patron, se intrigono, e sono sta prese, benché sia stato manda a fondi do di le sue galie, e morti assaissimi turchi. Diclio assai ; luto mi par nulla a questo danno. A dir il vero, non so che ordeni siano questi: serno galie 32 sotil, perchè do se ritrovava con le nave lontani, galie grosse 13, come in hordine l’ài inteso, contra galie 120 benissimo in bordine di artilarie, bombarde, non come l’anno passato, passavolanti e artilarie e valenti homcni assai, e non famadi come le nostre zurine. A voler contrastar, non so che dirmi, va tutto il stado, et le bombarde à sfondrato la galia dii zeneral, et il Malipiero non dà conto ; presto sarano conze ; tutte hanno auto le sue. Idio sia con nui, con conscio et ajuto. Data in galia, al Prodano, a dì 25 luio, a sier Piero Barbo. Copia de la teiera strila al 'principe nostro per uno servo di Dio. Jesus Maria adsit. Serenissimo principe, posi humilem commen-dalionem. Havendo za più zorni, per diverse cause, quale non voglio exprimer per horra, recusato el presente scrivere a la serenità vostra ni ad altri per quella, al presente non possando più resistere a tal opera justissima e sanctissima, in la qual non solum m’è persuaso tal scriver, ma etiamdio me è comandato da chi sa et pole, per forma che, re ipsa cogno-sco, non ab re proplielam scripsisse : obedienliarn volo potius quan i sacri fidimi, maxime, quando in iis quce Dei yhrium el salutem publicain concernimi, non obedire sit’ quasi peccatum hariolandi, e perhò prego la elementia di quella, che la pigli el mio scriver con quella sincerità d’animo con la quale da la simplicità del cor mio contrito et umiliato 1’ è preposto, et con quella obedientia et pietà versso Idio, la consideri la importantia, necessità e line di quan-. to gli vien scritto, et procuri li remedij divini et opportuni quanto merita la cossa in sè, et quanto li Immani inanellano da la via necessaria ne la oppressioni turchescha. Ne la qual la sublimità vostra exi-slimi, che la parvità mia ili tanto scrivere sia ne la virtù de l’asino de Balaam, che fececomutar la ma- agosto. 624 ledictione in benedictione sopra lo populo de Dio. Uno santissimo padre, el quale mai non falisse in suo dire, che molto ama la cità di Venecia, et grandemente opera per quella, et sempre ha operato con sua bontà et sapientia a placar l’ira justa de Dio contra lo populo veneto e christiano, el qual, l’anno 247 passato, essendo io in questi proprij zorni ne la solitudine mia, solum per questa iminente ruina turchescha segregato, per adimpir ini parte 1’ oficio del zelante speculatore in la chiesia de Dio, me mandò a dir tutto el mal progresso in le cosse turehesche, che è seguito fin horra, corno è noto ad alcuni in la vostra terra, a li quali fu predicto tal exito per li gravissimi peccati regna in quella, per forma che non è inanellato un pelo, oimè I facia Dio el manchi per lo avenire ! imperhò me ha al presente comandato a mi, povera sua creatura, che io scriva da parte sua a la serenità vostra queste poche parole. Ne la qual dice che, se lei lo exaudirá, bene erit sibi et suis, sin minus, serane excusato haver facto el suo consueto, de redur li erranti peccatori a la via de la grafia, con qualche mezo conveniente; mediante el qual, satisfate in qualche parte a la justicia divina, la misericordia de Dio, in tanti gravissimi peccati, quanti regna in noi et nel stato spiritual e temporal christiano, saltem in qualche parte possi haver locho, maxime in quelli poveri subditi vostri, trucidati et opressi da perfidi cani, solum per la mala opera di nostri falsi principi christiani ; li quali, come ciechi, per el cordial odio portano a la república veneta, apreno la via a la universal ruina de la religión christiana, el non se curano, pur che vedano minato el Stato nostro, etiam per infìdeli, con quali hanno firmali soi ordeni, per modo che ’1 turcho exaspirà. E per principi christiani, et quelli che sono obliga li, non è dato alcuno subsidio a le cosse di vostra sublimità in tanto pericolo, immo velici Deus che ili Hongaria et alibi non 1’ havessino turbato, corno l’experientia im più cosse fin horra ve l’à mostrato, ma pejus vel mostrerà, se Idio non ce mete la man lui, a stronchare le insidie preparate, nel tempo che le cosse turchesche prosperasene, quod Deus aver-lat, contra de nui. Et perhò questo clementissimo et cordialissimo patre, primo dice che la serenità vostra col suo senato pensi ben l’origine di Venctia, et el suo incremento sempre sotto el vexilo di Christo per via di justicia, bontà, fede et vera religione, più cha per humana operatione. E pensi ben, quanto da pochi anni in qua la religión christiana più de 1’ usato in le tre parte dii mondo è quasi extinta ; et in questa, dove la regna, la sua fede è morta pro malori 247 *