68 templare 1’ estension del pericolo. Pure debbo confessarlo, o Signori ? Questo giorno, che surto sì mi sgomenta ; questo cimento, che presente sì mi travaglia ; il formidabile apparato di tante ciglia in me fisse, di tante menti al mio labbro rivolte ; la gravità di questo stesso giudizio che or su me pende, e di tanta dubitazione m’ adempie, m’era bello in pensiero affrontarli, li vagheggiava, gli af-frsttay^jdi-.tatti 1 ;miei, voti da lunge^-mi tardava (li sali)’ questo scanno. Egli.-à-.c-h’ io aveva df ,popò della pubblicitii di siispienné occasione » voij ge, ftOftiMindicei:almeno ftQ9«ssiitpr.e)iidÌ!:pó?aptioa ingiustìzia;; grave ingijiiiliiaiavijdij .Cui-.molti ¡p complici sonp^oà qHtìiti taoghi medesimi campo; utia irPO»fi4hftii$tóro,iIla piùi i ¡bella deligiétretè tìi^apginsog'g^jlitos ìniperciocehè, donde avviene fihp/iqpesteiioagiiiifichei ,vùìter: le lquali tante ^jtp.'giàf-oriflwaropA tlei nomi: de’opLù grandi >Jl»i Sftloiinoni'ablìiano ancora rispD-sj#odiijtai»4e(d0iyièi.:n©lle ;»rti &pmke % »Donde .tali» Wiil-j privilegia A Perohèutale, quasldissi, sflyrt^ »el&uMra.i8ill<)-:beHe, diai, tempio. edmane ?rjÌ'AtSfl::5flj:mauiQafcaBoii i<{ fmini.? .lft..8tQBÌa;jl