31 sua melodia e ne trasse immensi applausi... Nella fretta del momento che ci sospinge, non potremmo tutti ricordare i luoghi, dove la Tiberini segnalossi ; ma fra tutti andò innanzi il rondò, nel quale ella svolse tatto quel tesoro d’agilità chT ella possiede, nelle fini e leggiadre modulazioni, che posero il teatro a rumore. Il Beneventano ha una bella voce di baritono, benché non forse proporzionata in tutta la scala. Ei pure è artista, e da artista cantò la sua cavatina, massime quella deliziosa cabaletta Bel sogno beato. Non fece però un certo effetto, e passò anzi nel più freddo silenzio, , quel classico duetto tra’ due bassi,, lui e il Poli-Letizi, che altre volte destava sì grandi entusiasmi ; dove potemmo finalmente udire a suo luogo e senza che ne cadesse il teatro, le parole di ‘patria e libertà, invece della proverbiale lealtà dell’ antica censura. Nobile e ingegnosa precauzione ! S’è vero che il ballo è fatto principalmente pegli occhi, questo Devadacy è un ballo per eccellenza. Lo spettacolo abbonda; ma non accade parlar dell’ azione è cosa tanto da nulla, che non mette conto narrarla.