48 vati nell’ acuto ! E tutto questo eseguito colla spontaneità, e facilità, con cui altri parla o sorride. Questi giuochi, questi, lasciatemi dire, ghiribizzi vocali, questa specie d’istrumenta-zione della voce, apparvero anche piti in quel capriccio, fatto canzone, del Carnoval di Venezia, e in un’ altra canzone francese, dov’ ella rese ritmico perfino un atto fisiologico, il riso. Ma è questo il bello, il canto che, come disse il poeta, nell’ anima si sente ? È un portar 1’ arte al suo apice, o non piuttosto uscire da essa ? La Patti sorprende, stordisce, ma non tocca. L’ effetto però da lei prodotto fu immenso, e si domandò la replica della canzone francese, appunto per la singolarità di quel riso cantato. La critica può dire ciò che vuole, la Patti dinanzi al pubblico ha ragione. Ora da un genere, passando ad un altro un tantino diverso, in sua compagnia è il Viemtemps, che, come compositore e sommo concertista, è già conosciuto in Europa. Parlar di lui e del suo talento è quasi un atto di superbia: basterebbe pronunziare il suo nome. Ciò che caratterizza questo gran violinista, non sono tanto le immense difficoltà, ch’egli supera, la potenza del suo meccanismo, quanto