475 SIDXXV1I, LUGLIO. 476 esser venula una lettera de! principe re di Bohemia al conta di Tiruol, che IO milia fanti debano venir a la volta di Viena, et questo perchè si voleva vendicar di certa rota habuta dal re di Hongaria ; et altre particularità,w£ in litteris. • Da Bassan, di sier Marco da chà da Pe-xaro podestà et capitanio, di 8, con certo aviso habulo di sopra, che nulla è di movesta. 314* Fu posto, per lijSavii del 'Conseio et terra ferma, una lettera a l’Orator uoslro in Pranza. Fu posto, per li ditti, una lettera a sier Alvise Pixani procurator, proveditor zeneral in campo ; come havendo inteso per sue lettere quanto havia ditto la excellentia del signor Duca..... Da Barena, di Zuan di Naldo dutor nostro, fo ledo una lettera. Come, havendo fallo le operatimi ha fallo de lì, el hauto la roca, credeva il suo servitio fosse acceplo a la Signoria nostra, et non ha haulo alcuna lettera ; almanco li fusse dalo a lui li danari si voleva dar al castellati per haver il castello. Et volendo si fazi altro se li avisi, con altre parole. Fu posto, per i Savii ai ordeni, che '1 capitanio di le galìe dì Alexandria sier Berluzi Contarmi sia confinalo a di 20 del presente in galla, et parli a dì 22 ; poi le altre galìe a di 25 et 28, sol lo pena ut in parte. Ave : 152,. 0, 1. Fu posto, per li Savii ai ordeni el li Savii sora la mercadantia una longa parte, che le nave portano sora coverta molte mercadanlie, che de coetero non si possi cargar sora coverta gotoni nè altre mercadanlie, sotto pena al Palron di privatìon di patronarie di nave per anni .... et ducati 200. 315 ltem, aleuto li Patroni zonti sora porlo lassano le nave et montano in terra, pertanto non possino montar sotto pena ducati 500; et altre parlicularità, ut in parte. Fu presa. Ave : 108, 6, 1. Fu posto, per sier Ferigo da Molili el sier Zuan Alvise Navaier avogadori di Comun, che sier Iliro-nimo da chà da Pexaro electo Provedilor zeneral in campo, con pena, debbi haver aceptà immediate et che aliter sia cazudo a la pena contenuta in la parte presa nel Mazor Conseio a dì 7 Mazo proximo passato, ut in parte. El sier Bironimo da chà da Pexaro sopraditlo andò in renga, dicendo voleva li fosse falò quella ìuslìtia è stà fato in altri, et cum sit che ’1 fosse sta electo sièr Francesco da chà da Pexaro suo zerman prima de lui Provedilor in campo, qual havia refu-dà solto dir è fallo Orator a Roma, et li Consieri, contra la forma di la leze nuova di Gran Conseio posta per il Serenissimo et loro Consieri havia ac-ceptà la so’ scusa, che non doveano nè potevano; ex conseguenti la soa election era nulla, fata con disordine, et lì Avogadori, ch’è quelli dia observar le leze, doveria alender a questo et non a la parte che i meteno. Et fè lezer la parte, con altre parole etc. El li rispose sier Zuan Alvise Navaier 1’ avoga-dor, dicendo che adesso si tralava di la sua crea-lion, qual era stà eleclo con pena ; el doveva risponder, aliter esser caduto a la pena ; con altre parole. Andò le parte. Ave: 52 di sì, 156 di no, Ib non sincere, et fu preso di no. Sichè el dito sier Bironimo è assolto di la pena. El Conseio fè questo perchè non voleano li Consieri havesse aceptà la scusa di sier Francesco da Pexaro senza il Conseio. Nolo. Che il Serenissimo con la Signoria et Co-legio et Cai terminò, lezandosi le ledere, chiamar poi il Conseio di X con tulle do le Zonte per causa Et mancando tre del Conseio di X che non erano in Pregadi, zoè sier Daniel Renier, sier Polo Trivixan et sier Bironimo Grimani, fo mandati a 315 zercarli, et fati venir'suso; i quali veneno. Del campo di la Bastia, vene lettere del procurator Pixani, di 9, hore . ... ,di notte, qual il Serenissimo lexè; et volendo farle lezer al Conseio di Pregadi, 1’ hora era tarda et fo remesse a lezerle ; ma licenliato il Pregadi a hore 23,. restò Conseio di X con le Zonle tutte do suso. Et il sumario di le qual lettere è : come si vo-leno levar di alozamento. Et il Capitanio zeneral scrive una lettera lui a la Signoria, come omnino el voi venir in questa lerra, et....... Di l’Agnello, del campo de la lega a le Chiane 315 presso Castel di la Pieve, a li 9 Luio 1527. Beri di nolle il signor Boratio Baglione tirò dentro Perosa il colonelo di Corsi el Biasio Stella con la sua compagnia ; la qual cosa non è molto piaciuta al signor Duca, perchè Sua Excellentia indica che ’1 farà meter in desperatione quella città, dicendo che ’I bastava che ’I signor Boratio lolesse dentro da 300 in 400 fanti, li quali furiano il medesimo effelo che faranno tutti queli che sono nitrati, et non gravarono tanto li gentilhomeni et citadini di dilla lerra fuori di proposilo, come gra-