83 dova, e 1’ amena e ospitai Valdobbiadene ; ma le stesse gallerie di Torino, di Firenze, di Parigi, di Copenaghen, di Dresda e di Pietroburgo ; il suo norne per tutto è diffuso, e del suo vivente mandava tal suono, che quando qui venne il quarto Federigo di Danimarca ad accender la gara di quelle pompe e di quelle incomparabili feste, onde per due mesi continui qui l’incatenò 1’ antica ospitalità e cortesia veneziana, nel tumulto dei balli, nel-l’allegria dei banchetti, in ogni cittadino spettacolo, volle essere dalla gentile pittrice accompagnato, parendogli che nessun corteggio fosse pii! degno del trono, che il corteggio d’ un nobile ingegno. Sovente quel passo reale varcava la soglia della modesta dimora del-l’artista ; e come l’Imperator Federigo lo Squarcione, o Carlo V Tiziano, egli godeva di vedere all’ opera de’ suoi colori Rosalba. Ed in questo ben più fortunati di coloro che scrivono i pittori, che e bell’ arte hanno tra mani, e piacevole e vago esercizio, il quale ricrea quello di lei stessa, ambi posseduti dall’ egregio signor Francesco de’ Zanetti, Intendente in capo della I. R; Marina, e degno nipote di quell’ insigne letterato.