— 198 — croato a Ferdinando II di Toscana, ma Marino Gondola (cfr. Rad, LXVIII, 87). Lo « Zrcalo Duhovno » di Mauro Orbini non è stato pubblicato nel 1641, o 1614, come risulterebbe dall’ inversione di un involontario errore tipografico, ma lo fu nel 1621 (cfr. Resetar, Bibliografski prilozi, »Grada», IX, Zagabria, 1920). L'autore di « Vila slovinska » non è il De Albis (« Slavia », V, 2, 280), ma il Baracovich. Ed ancor altri appunti ci permetteremmo di fare all’ opera del M. se la tirannide dello spazio non ci imponesse pur un limite. Ma già così sono state riassunte le impressioni che possono offrire sufficienti elementi di giudizio per la valutazione complessiva dell’opera qui recensita. A. Cronia. ANDRÉ VAILLANT, Trois Textes Ragusains da XVh siècle eri version cakavienne. «Revue des Études slaves», Tomo 6, fase. 1-2, Parigi, 1926. Il prof. Vaillant ha constatato che alcune poesie o singoli frammenti di poesie pubblicate dai Kukuljevic-Jagic nel primo volume della collezione croata « Stari Pisci » ed attribuite, con maggior o minor certezza, al Marulo, sono state poi ripubblicate inavvertitamente in successivi volumi della stessa collezione e attribuite ad altri autori. Di siffatte constatazioni questo non è il primo caso. Già nel 1884 il prof. MARETIC (Zur Autorschaft einiger Dichtungen der älteren Kroatischen Literatur, *. Archiv für slav. Philol. », VII, 405) illustrò alcuni interessanti luoghi comuni tra poesie edite nel secondo volume di « Stari Pisci » (Menze e Darsa) e poesie ripetute nell’ undecimo volume di detta collana (Bona, Masìbradich). Nel 1893 il prof. KREKOVIC (Zur Autorschaft einiger in II Bande der Stari Pisci gedruckten Gedichte, «Archiv für slav. Philol.», XV) riprese in esame i parallelismi segnalati dal Maretic e rivendicò al Darsa ed ad Menze i doppioni assegnati al Bona, rispettivamente al Masibradich. E nel 1900 il prof. Resetar in un’esauriente studio sul contenuto del Canzoniere Raguseo del 1507 (Das ragusanische Liederbuch aus dem Jahre 1507, «Archiv für Slav. Phil.», XXII, 215) trovò un nuovo doppione nel secondo volume di «Stari Pisci» (II, 472, III, 200-204). Un consimile doppione ho segnalato io ultimamente nel mio Canzoniere Raguseo del 1507 (Zara, 1927, pag. 21). I doppioni che il Vaillant presenta nel suo saggio sono desunti dal primo volume di « Stari Pisci » e trovano riscontro nel secondo, rispettivamente nel quinto volume di tale collezione. La poesia « Od ljubavi bozje cloviku » (« Stari Pisci », I, 220), la quale al Jagic ed al Kukuljevic sembrò opera del Marulo appare nuovamente tra le poesie « Razlike pjesne duhovne» del Dimitri («Stari Pisci», V, 46). Alcuni frammenti (due) dei «Versi od Kriza» attribuiti siffattamente al Marulo («Stari Pisci», I, 191-194) si presentano nuovamente, come poesie a sè stanti, tra le « Piesni o Isusu » che una tradizione letteraria più volte secolare (Dolci-Appendini-Ljubic) ascrive al Menze e che lo stesso Jagic pubblicò assieme alle poesie del Menze, estratte da vari manoscritti (« Stari Pisci », II, pag. 339-340, N.o 2-4). Nell’autenticazione dei surricordati doppioni il Vaillant non esita punto a dare la precedenza al testo raguseo, nel riconoscere cioè quale fonte originale, d’uno il Dimitri, dell’altro il Menze. Egli è convinto che si tratta di testo stokavo (naturalmente, di quella specie di stokavo che al principio del cinquecento si riscontra