— Ì87 — governo aristocratico, sopravvisse alla dominazione francese, assistette all’entrata delle truppe austriache; ma queste ultime gli furono fatali, perchè già nel 1816 un impiegato militare, cui urgeva di far scomparire certi libri di conti che vi si conservavano e che avrebbero potuto rivelare la disonestà delle sue azioni, vi appiccò il fuoco, il quale lasciò intatta la facciata dell’ edificio, ma ne arse tutta la parte interna. La facciata fu abbattuta appena nel 1863 per far posto al nuovo palazzo del Comune e al Teatro. Se ne conserva il disegno: l’edificio era alto alquanto più del Palazzo dei Rettori; aveva due porte semplici e basse; quella di destra aveva da un lato due finestre quadrate, dall’altro tre alte e centinate; per ciascun lato della porta sinistra s’apriva una grande finestra centinata, sotto alle quali, a sinistra, da una grande testa di leone scolpita cadeva l’acqua in una vasca a forma di valva di conchiglia. Nel piano superiore si aprivano due alte finestre di stile gotico veneziano e fra di loro un’ampia bifora. b. M. MURKO, Die Bedeutang der Reformation und Gegenreformation fiìr das geistige Leben der Siidslaven (11 significato della Riforma e della Controriforma per la vita spirituale degli Slavi Meridionali), Prag-Heidelberg, 1927, p. 184 (Estratto da «Slavia», Anno IV, fase. 3-4, Anno V, fase. 1-4). Questo saggio sul «Significato della Riforma e della Controriforma per la vita spirituale degli Slavi Meridionali» è stato concepito come semplice introduzione al libro di Fr. KlDRIC : Die protestantische Kirchenordnung der Slovenen im XVI. Jahrhundert, Heidelberg, 1919. Nella sua maturazione però, assunse proporzioni tali da dover essere pubblicato a parte. Da qui la sua pubblicazione nei vari fascicoli della « Slavia » di Praga ed il rispettivo estratto a cura di Cari Winter di Heidelberg. L’argomento, che il Murko qui tratta, è di grande importanza per la storia della cultura e della letteratura degli Slavi meridionali — più precisamente degli odierni Jugoslavi, chè i Bulgari ne sono, in massima, estranei — perchè fa parte di un grandioso movimento, che è comune, nelle sue differenti manifestazioni, a tutte le civiltà d’Europa e che, in pari tempo, a Croati e Sloveni segna l'inizio di singole letterature provinciali e traccia sicure vie ad ulteriori orientamenti spirituali. Della Riforma e della Controriforma presso gli Slavi meridionali il Murko studia precipuamente l’influenza che queste esercitarono nello sviluppo della vita spirituale. A tale scopo ha occasione di seguirne la storia in diverse diramazioni e di accennare o illuminare vari e complicati problemi o episodi che è necessario siano ricordati ed esaminati. Egli tratta anzitutto della Riforma e della Controriforma presso gli Sloveni e in pagine relativamente brevi riassume le linee essenziali della loro molteplice evoluzione. Così vediamo la Slovenia, che sino al secolo XVI non aveva dato alcun segno, o, se mai, pochi e insignificanti, di vita culturale, animarsi d’insolita attività e, pervasa dallo zelo propagandistico dei protestanti, dare inizio ad una serie copiosa di opere sacro-religiose che furono poi i piloni della sua letteratura nazionale e della sua unità etnico-linguistica. Nello spazio di appena 50 anni (1550-1595) gli Sloveni, seguendo l’esempio dei Luterani, si provvidero non solo