— 23 — veggendo il gigante legato, onde l’interpretatione del Landino di questo nome, dicendo quello significar breve spatio, et il senso essere, che poco spatio mancava a farlo morire, parmi non buona». Id. Ibid. I 34, 30: E più con un gigante io mi convegno, Che i giganti non fan con le sue braccia. Il Fortunio (c. 43): «Io mi convegno cioè mi confaccio. Onde mi maraviglio, che ’1 Landino, il corrotto testo seguendo che diceva io ti convegno, facesse così nuova interpretatione contra la mente espressa dell’auttore dicendo: io ti convegno, io ti convento, et prometto che quello, che si vedeva, era più che uno gigante». Id. Ibid. II 8, 127: Ed io vi giuro, s’io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada. 11 Fortunio (c. 36 r.): «Il Landino leggendo non si freggia della borsa, corrompe il testo, et male interpreta il sentimento del poeta». id. Ibid. II 19, 4: Quando i geomanti lor maggior fortuna Veggiono in oriente, innanzi all’alba, Surger per via che poco le. sta bruna. 11 Fortunio (c. 13 r.): «Le è manifesto error medesimamente, attribuendosi lo pronome di femina a maschio; onde leggerassi che puoco li sta bruna o puoco lor sta bruna : Et forse non sconvenevolmente poria dirsi, in questo luoco li non esser come pronome, ma come adverbio locale: et serà il senso che lì, cioè in quel luoco, in oriente, la via, onde surge la lor maggior fortuna, sta puoco bruna per lo appropinquarsi dell’alba. Nè veggio io, come le si potesse riferire all’a/èa overo alla maggior fortuna. Pur in questo io non fermo il piede, non essendo professor di Geomantia». Id. Ibid. II 33, 46: E forse che la mia narrazion, buia Qual Temi e Sfinge, inen ti persuade Perch’ a lor modo lo intelletto attuia. Il Fortunio (c. 46) : « Il Landino seguendo testo corrottissimo, legge, nette e persuade et l’intelletto accuia. Et interpretandolo dice, perchè insino a qui lui ha parlato con oscurità, perciò soggionge dicendo « forse che la mia narratione è buia et tale quale nette, cioè congiunge et collega et persuade Themi e Sfinge, le quali davan le risposte loro sì oscure, che