— 62 — iam pretéritos, ad rationem librarum trigintasex pro anno, libras quindecim parvorum » *). È questa l’ultima notizia che tocchi della scuola comunale spalatina nel trecento. Per trovarne delle altre conviene spingersi fino al 24 dicembre 1428, giorno in cui ci è documentato un «magister Cristoforus condam Francisci de Mediolano rector scolarum in Spalato »2). Piccola cosa dunque la scuola comunale spalatina nel trecento. Aperta da poco, senza lontane e forti tradizioni, retta spesso da persone che avevano da attendere anche ad altre occupazioni, più spesso senza maestro, questa scuola non poteva dare alla popolazione laica affidamento tale da essere universalmente pregiata e frequentata. Di qui forse il sistema, assai in uso, di collocare i ragazzi a discepolato: presso qualche prete, qualche notaio, qualche medico, qualche persona insomma, che sapesse di lettere. Di tale sistema, abbiamo tracce evidenti e sicure in due documenti, che, per quanto siano del 1412, rispecchiano certamente una pratica diffusa anche nel trecento. 11 primo di questi documenti, piuttosto che un contratto di discepolato dove il docente s’impegna ad insegnare e il discente, o chi per lui, a pagare, è un contratto di mutua prestazione di servizi, una «locatio ad adiscendam artem», come in Dalmazia, e certamente anche altrove, nel medio evo si usava. Uno slavo cioè, Milcossio Radinovich da Livno, colloca come servetto presso il cancelliere del comune di Spalato, un suo figliolo di cinque anni, e il cancelliere, come controprestazione, si obbliga a istruire il ragazzino nell’arfe letterale3). Ma il secondo documento ci scopre come le persone di lettere, costumassero tenere in casa, istruire ed educare anche per paga, ragazzi ai quali si voleva dare una certa educazione. Si tratta sempre del cancelliere del comune, ser Tomaso del fu Coluccio da Cingoli, al quale J) Archivio di Spalato, vol. Ili, fase. IV, libro di conti tenuto dal notaio Oliviero da Padova. -) Archivio di Spalato, vol. XI, fase. M, cc. 265 t. Bastardello del notaio Tomaso da Cingoli. Questo Cristoforo da Milano era stato già nel 1404-1405 magister scolarium in grammatica » a Zara, dove aveva tolto in moglie Catherina uxor quondam ser Zoilli de Gallo». 3) Ecco un estratto del documento: <-[1412, 7 febbraio]. Milcossius Radinouich de Cliuina.. dedit.. quendam suum filium nomine Simonem nuncupatum, etatis «annorum quinque vel circa., ad standum et morandum perpetuo cum magistro Thoma condam Colucii de Cingulo, nunc cancellano comunis Spalati., pro toto «tempore quo sibi ipsi prefato magistro Thorne placuerit.. promictens ipse pre-■ fatus Milcossius.. quod ipse Simon., continuo et perpetuo., prefato magistro « Thome et familie sue secundum facultatem et conditionem tam in domo quam extra dotnum.. fideliter et diligenter seruiet.... Et hoc facere promisit ipse pre-« fatus Milcossius quia versa vice ipse prefatus magister Thomas promisit.. «dictum Simonem.. caritatiue ut filium tractare.. et de uictu necessario et uestitu « secundum ipsius qualitatem et conditionem sibi quotidyano prouidere et subuenire «et artem illam quam ipse scit litteralem diligenter et sollicite docere et instruere». (Archivio di Spalato, vol. XVI, protocollo del not. Jacopo de Penna, alla data suddetta).