— 238 — II. KO/IEH/IMTi, &MUMH „SlfutoiTi Sjiavíeme Giani“, (P. KOLENDIC, La «Vita della beata Osanna » di V. Bolizza), Estratto dal “ (P. KOLENDIC II - Marat Gusar» di M. Gazarovic), Estratto dal §Aa cuti-fi cftowcfio» H0.-i.j u.-H02 cj,-p-tj ut.ra&a (Bollettino della Società scientifica di Skoplje), Skoplje, voi. II (1926), fase. 1-2, pag. 153-157. Segnaliamo anche quesf altro lavoro del Kolendic, infaticabile e coscienzioso lavoratore nel campo della letteratura e della storia della cultura dalmata. Valendosi della sua vasta conoscenza della storia letteraria italiana e con un fiuto veramente meraviglioso, egli, ha rintracciato gli originali ed ha additato le fonti italiane di innumerevoli opere letterarie dalmate scritte in lingua croata. Ora è la volta di un dramma pescatorio, «Murat Gusar», composto dal nobile lesignano Marin Gazarovich (Marino Gazzari) e pubblicato a Venezia, per Evangelista Deuchino, nel 1623. Il «Murat Gusar» non è altro che una traduzione quasi letterale e che si discosta assai poco dal «Corsaro Arimante, favola marittima di Lodovico Aleardi académico Olimpico Vicentino», stampato a Vicenza nel 1610 presso Lorenzo Lori e Giacomo Cescato. Da notarsi che l’Aleardi nel 1609 aveva accompagnato in Dalmazia il conte Giacomo di Collalto, uno dei comandanti delle forze navali che Venezia aveva inviato contro gli Uscocchi. La favola anzi del «Corsaro Arimante» si svolge in Dalmazia, a Lissa. Questa potè essere una delle ragioni che indussero il poeta lesignano a tradurre in croato l’opera del vicentino. q Praga