— 65 — fatta, o come una semplice / legata ad angolo acuto alla lettera seguente, o come una piccola n con tutte e due le aste un po’ sopra il rigo; la s, usata sempre, più o meno rotonda, in fine e in principio di parola; la z che prevale assai spesso sulla p. Lettere decisamente caratteristiche della privata non ne abbiamo notate: ci ha colpito però una non comune forma di g, scritta in due tempi, nel primo dei quali lo scriba traccia l’arco sinistro di una o e nel secondo vi applica accanto con un solo tratto di penna il segno di con. Caratteristico è ancora nei diversi scribi il modo di riprodurre i numerali: quelli usciti dalla scuola cittadina si servono sempre di numeri romani e, nelle date, di cifre arabiche; mentre gli ecclesiastici ricorrono spesso alle lettere e, nelle date, ai numeri romani. Ma, molto meglio che da questi rapidi appunti, le caratteristiche delle due scritture potranno essere rappresentate dai facsimili che al presente lavoro sono allegati. Fissati questi criteri, con l’originale alla mano, non riesce difficile stabilire in che scuola i vari scribi dei nostri documenti abbiano formata la loro educazione. Questione assai più importante di quanto a prima vista non paia. Poiché, come abbiamo detto, nella valutazione linguistica del documento, si dovrà tenere conto dell’ influenza che sulla lingua dello scriba possono aver esercitato la scuola e gl’ insegnanti. Bisognerà cioè che il filologo abbia presente il fatto che gli scribi la cui grafia è mercantesca hanno il più delle volte ricevuto la loro educazione da maestri transmarini, mentre quelli che usano la privata hanno avuto a maestri degli ecclesiastici spalatini. * * * E cosi abbiamo esaurito la parte giuridica e paleografica di questa introduzione. Torniamo ora all’ambiente linguistico, vediamo cioè come il volgare spalatino viva e si evolva, se e in quale misura subisca influssi di forze esterne od interne, vediamo anzitutto che riscontri esso trovi e che posto occupi tra le parlate delle altre città dalmate di questo secolo. Chi raffronti i testi che pubblichiamo con l’altro poco, sincrono e analogo materiale già reso di comune ragione dal Lucio1), dal Brunelli3), dal Jireèek3) e dal Bartoli4) per le città di Arbe, Zara, Traù e Ragusa, 1) Vedasi la nostra nota n. 3 a pag. 36. 2) Vedasi la nostra nota n. 3 a pag. 38. 3) JiREéEK, op. cit., parte II (voi. XLIX), pag. 2-19, A) Bartoli, op. cit., voi. Il, pag. 261 sgg. 5