- 201 — Dr. Q. CrEMOSNIK, Dubrovacka kancelarija do god. 1300 i najstarije knjige dubrovacke Arhive (La cancelleria ragusea fino all’anno 1300 ed i più antichi libri dell’ Archivio raguseo), estratto da Glasnik Zemaljskog Muzeja u Bosni i Her- cegovini, XXXIX, 2, Sarajevo, 1927. Il Dott. Cremosnik, visitando a scopo di studio l’Archivio di Ragusa, ha constatato che i suoi più antichi libri, benché abbiano dei titoli precisi, quali, p. es., Diversa Cancellariaè, Praecepta Rectoris, Debita Notariae ecc., sono un ammasso di fascicoli di vario contenuto. Siffatto miscuglio deriva dall’epoca, ancora non precisabile, in cui i libri dell’Archivio raguseo sono stati riordinati e legati assieme. Chi abbia fatta quest’opera di riordinazione e di legatura, pure non è noto, ma il Cremosnik pensa (e noi non condivideremmo con lui siffatta supposizione) trattarsi di persona non troppo pratica e scrupolosa, la quale ha compito tale lavoro in modo superficiale e confuso. Solo cosi, secondo lui, si spiegano certe anomalie ed irregolarità di detti libri, per cui nella serie di Praecepta Rectoris si trovano libri notarili oppure in Diversa Cancellarne appariscono anche atti notarili. Il prof. Gelcich, il quale ha pubblicato una descrizione particolareggiata dell’Archivio raguseo in «Glasnik zemaljskog muzeja u Bosni i Hercegovini » (Dubrovacki Archiv, 1910), non s’è accorto di questa confusione perchè egli ha scritto l’inventario generale sulla base dei titoli dei fascicoli e non s’è curato di registrare e controllare il loro contenuto. Nè di ciò s’è accorto il prof. Urlic in Narodna Starina (III, 7, Zagabria, 1924). Il prof. Jirecek che finora ha lasciato il più bello studio sulla Cancelleria ragusea Die mittelalterliche Kanzlei der Ragusaner (<-Archiv fiir slavische Philologie», XXV, Berlino, 1903), ha trattato esaurientemente di detta Cancelleria nei secoli di mezzo, ma s’è lasciata sfuggire pure qualche lacuna e qualche manchevolezza. Scopo dello studio del Dott. Cremosnik è completare certe inesattezze dei suoi predecessori in questo genere di studi e fornire un quadro storico esatto del funzionamento della Cancelleria ragusea e dei suoi relitti preziosi. Pertanto s’occupa del suo delinearsi e delle sue affermazioni nell’ ultimo quarto del secolo tredicesimo. Il suo studio è diviso in due parti: una tratta dei notai e dei cancellieri ragusei sino all’anno 1300; l’altra annovera e descrive i più antichi libri dell’Archivio di Ragusa. Nel rintracciare l’attività dei primi notai e cancellieri ragusei il Cremosnik mette tosto in evidenza due avvenimenti da cui essi traggono incremento e fortuna. Il primo è la legge dell’otto giugno 1275, secondo la quale affari di credito, che oltrepassassero l’importo di dieci perperi, dovevano essere conclusi in iscritto e registrati nelle « carte notarili ». Il secondo è la deliberazione del governo di nominare, l’anno 1277 o 1278, l’italiano Maestro Tommasino de Savere da Reggio, notaio comunale. Con ciò il notariato acquista grande importanza e dalle mani di preti, che s’improvvisavano notai, passa in potere assoluto di notai di professione, provenienti da celebri università e corti d’Italia. Dal notariato poi derivano alla repubblica ragusea i primi suoi cancellieri, chè i notai, oltre ai propri affari privati, servono di strumento legale anche allo stato, ed amano perciò dirsi prima «scriba» o «scribanus Communis», poscia «cancel-larius Communis». Già il primo notaio comunale volle dirsi anche «scriba Communis», perchè fungente pure da cancelliere della comunità, ed i suoi successori si dissero pomposamente tutti «cancellarius Communis», separando nettamente le loro funzioni private di notaio dai pubblici oneri di cancelliere.