— 118 — alla sepultura». Quanto al cantar laudi la stessa mariegola riferisce un capitolo votato il 1 gennaio 1419: «Item ciascaduno deli fratelli « qual sapia cantare le laude per la cità e ville sia esempto del ofertorio «del disinare e del pastine». Ancora più interessanti sono alcuni dati che è possibile ricavare dalla mariegola dei battuti di san Silvestro di Zara. Il codice che ce la ha conservata ha come guardia un foglio membranaceo, che reca un inventario delle cose possedute dalla confraternita nell’anno 1414. Vi sono tra altro elencati: «li quaderni di chanqone uno uechio e altro nouo uno de carta pargamina e altro de bombasina». Nello stesso codice poi è ricopiata in rosso una parte della nota preghiera dantesca: «Vergine madre, figlia del tuo figlio». Nè al solo canto delle laude era limitata l’attività dei confratelli. Nell’inventario suaccennato è anche registrato: «Anchora uno uesti- mento de maledito Juda____ e lu chauo di Juda». Una veste e una maschera! Anche sacre rappresentazioni dunque! Di tutta questa attività gli unici resti che ci sia stato possibile trovare sono cinque laudi contenute in un codice miscellaneo di cose liturgiche, ascetiche e morali, messo insieme a Zara tra il 1440 e il 1456 da un frate minore, ed ora conservato alla Biblioteca Paravia (segn. 1552). Diamo di ciascuna i primi due versi: cc. 183 r. O Iesus dolce o infinito amore ¡ O inextimabil dono. — cc. 185 r. Quando Segnior Iesu seroio mai | grato e recogniosente. — cc. 186 r. 0 Iesus salvatore | che per li pecator dal ciel venisti. — cc. 191 r. Iachopone. Pouero chasto e puro obediente | humile aliegro in nula singulare. — cc. 221 v. Laude de Jachopone. Chi uol trouar amore | tenga sinceritade.