— 212 razionale e moderna, ma di un compromesso politico », non è cosa molto diversa nemmeno oggi. Il carattere dei nostri studi non ci consente di inoltrarci troppo nelle questioni d’attualità così rigorosamente esaminate dall'A. e dobbiamo accontentarci di aver sottolineato che egli ha potuto risolvere il problema propostosi ricorrendo opportunamente ad un criterio storico. Mancheremmo però ad un altro dovere se trascurassimo di accennare almeno di sfuggita a quella parte della relazione che riguarda il traffico marittimo di Spalato. Qui l’A. riferisce dati abbondanti in tonnellaggio di navi ed in quintali di merce, raccogliendo i risultati delle sue accurate ricerche in apposite tabelle allegate alla relazione. Anche per questo il lavoro acquista il valore di una fonte da consultarsi; ma a noi preme di rilevare come dal contrasto delle cifre traspariscano chiari ed eloquenti i segni di una lotta, non solo di interessi economici, ma di potenza e di predominio tra le due razze che in Dalmazia non hanno ancora trovato il terreno adatto alla convivenza. L’A., pur rimanendo nei limiti della trattazione scientifica, fa intravedere la fase odierna di questa lotta e chiude la sua relazione traendo gli auspici per l’avvenire. Così facciamo anche noi. Concluderemo però col dire, che, se anche è doloroso il « dover considerare il porto di Spalato come un porto straniero, rivale di Trieste e di Fiume » e se anche è necessario, come giustamente afferma l’A., far tacere il proprio cuore per poter spassionatamente riferire su temi come questo, noi salutiamo il risveglio degli studi geografici sulla Dalmazia iniziatosi col Congresso di Milano e ci auguriamo che sieno continuati con un fervore che corrisponda alla loro grande importanza e necessità. Giovanni Soglian. Prof. GIULIO ACOCELLA, Zara come porto d'Italia per la penetrazione nei Balcani, in Atti del X Congresso Geografico Italiano, voi. II, Milano, 1927. Benché questo studio non abbia, come quello esaminato precedentemente, particolari attinenze con i nostri, crediamo tuttavia opportuno segnalarlo, perchè esso rappresenta assieme col primo un lodevole inizio di ricerche, le quali pur svolgendosi nel campo geografico potranno in avvenire dar frutti utili anche ai nostri fini. Nella sua comunicazione l’A., tenendosi strettamente entro i limiti posti dal tema assegnatogli, studia la possibilità di sviluppo del porto di Zara derivanti dalla sua posizione naturale e da quelle che potrebbero essere le sue risorse in una sistemazione politica e commerciale diversa dall’ odierna. Per dare un breve resoconto di questo studio, che l’autore ha affrontato coraggiosamente superando con la personale preparazione e diligenza le difficoltà causate da mancanza di pubblicazioni e scarsezza di dati, lo considereremo rapidamente nelle singole parti di cui risulta composto. L’A. inizia il suo esame col descrivere la posizione del porto, le sue condizioni geografiche e l’attrezzatura; dà quindi un’informazione esauriente sul traffico, la cui entità è scrupolosamente documentata con apposite tabelle che contengono dati interessantissimi, come quelli sul movimento dei forestieri; accenna infine alle comunicazioni marittime e terrestri determinandone il valore e l’efficienza. Nella seconda parte sono studiate le risorse locali, quelle dell’immediato retroterra zaratino e di quelle zone della Bosnia e della Croazia a cui, date le premesse fatte dall’A., potrebbe estendersi l’influenza del porto di Zara. Dopo aver così preparato il terreno, l’A. passa alla