ARTURO CRON IA DI ALCUNE DITTOLOGIE NELL’ONOMASTICA DALMATA Del poliedrico dualismo, che alla Dalmazia deriva dalla sua speciale situazione e dalla sua fatale missione conciliatrice e assimilatrice di popoli, lingue e civiltà diverse, una nota, non meno interessante di tante altre, è la varietà di dittologie nell’onomastica. Basta sfogliare l’indice analitico di una qualsiasi raccolta di documenti o di nomi dalmati per formarsi un’idea del complicato e ricco sistema onomastico dalmato, dalle più rigide proteiformità patronimiche alle più strane personificazioni fittizie. Semplici nomi romani (Lucarus, Primus, Palma) o bizantini (Demetrius) diventano patronimici in forme e voci tra loro più o meno differenti: Lucari, Luchari, Luccari, De Lucaris, De Luccaris—Lukarevic (AoyKapeBHKb); Primi, De Primo—Primovic, Primoevic; Palmotta—Pal-motic, Palmutic, Paomotic; Dimitrii, de Dimitrio—Dimitrovic. Consimili metronimici (Bona, Rosa) hanno le stesse vicende: Bona—Bunic; Rosa, Ruosa, Roxa—Rusich, Ruzic, Rozici. Nella formazione dei cognomi due lingue partono da uno stesso concetto e creano nomi di famiglia, quali Ceculus, Cecoli, Coloturtus, Testa, Veteranus—Vetrani coi corrispondenti Sljepcic, Sljepcevic, Krivosic, Glavato, Glavic, Glavinic, Starec, Starcevic. Voci, quali Bogulin, Budinellus, Prodanelli oppure Ferrich, Klemenovich, Pelicarich, derivano da ibride fusioni di radicali slavi e suffissi formativi latini o viceversa e riflettono evoluzioni o turbamenti di doppioni che, in parte, più non esistono. Allotropi quali Menze—Mencetic, Lucio— Lucic, Marulo—Marulic, Veranzio—Vrancic oppure Budinic—Budineo, Drzic—Darsa, Mladinic—Mladineo, Pribojevic—Priboevo, gli uni d’origine latina, gli altri d’origine slava, perdurano parallelamente in vari secoli, in varie regioni, con varie grafie. La moda umanistica di ribattezzare nomi e cognomi e dar loro classiche risonanze, arricchisce di nuove voci singole dittologie: Pozza—Pucic—Putei; Gozze—Gucetic—Gotii; n