- 16 — Prima di tutto Srica non è un patronimico slavo, tutto al più un soprannome patronimico sarebbe Sricic. Nè tale supposto ritorno o derivazione da una forma primigenia slava è proprio del rinascimento. I nomi slavi allora, più che tradotti, venivano accomodati alla fonetica latina o italiana. Gli esempi di simili casi sono tanto noti e così numerosi — si vegga la mia monografia sul Meldola — che riesce superfluo 1’ addurli. Sicché da Srica si sarebbe meglio atteso un Sriceo o Sericeo, che un Fortunio. Ma lo Srepel crede di avere un argomento ad hominem : il cognome Srica — dice — è assai comune lungo il litorale dalmato-croato. Non ci pare, non ne conosciamo nemmeno uno; e poi, se anche fosse, bisognava dimostrare che lo era pure nei tempi di mezzo. Noi invece abbiamo trovato che nel litorale della Dalmazia settentrionale era comune il cognome Fortunich, e che desso è tuttora in uso nel litorale della Dalmazia meridionale, distretto di Ragusa. Un Fortunich l’abbiamo di questi giorni nel giornale ufficiale in mezzo a tanti altri nomi di soldati ; e quattro Fortunich li abbiamo trovati in vecchi documenti, che si conservano a Zara. E questo Fortunich, che è proprio un patronimico, ci fa ammettere, è vero, per base la voce fortuna, ma fortuna in che significato? Come ha potuto sapere lo Srepel, se fortuna avesse il senso illustre della volubil dea, quella che, come dice il Poeta, i beni del mondo ha sì tra branche, o non piuttosto quello della parlata marinara di fortunale, burrasca? Il litorale dalmato è stato sempre abitato da marinai, schia-voni quanto si voglia, ma parlanti il dialetto di Venezia, specie in ciò che si riferisce all’arte del navigare. Sicché la voce fortuna, nel senso di fortunale, burrasca, fu comune agl’italiani e agli Slavi; divenne anzi parte così intima alla lingua di questi ultimi, che gli accademici jugoslavi di Zagabria la registrarono testé nel loro Vocabolario. Sino dal secolo decimoquinto comparisce nelle scritture slave, cioè sino dai tempi del Fortunio. Ma prima di quel secolo, in cui fu fissata letterariamente, sarà stata già in uso nei volgari della Dalmazia. Propendo quindi a ritenere che la fortuna del nome Fortunio, anche perchè sorta in mezzo a marinari, abbia il senso marinaro di tempesta; e che sia divenuta nome di famiglia già nel quattrocento, indipendentemente da influenze slave, come p. e. Borasca, casato zaratino dei nostri giorni. Ecco che così Srica risica di non avere a che fare col Fortunio nè per il senso, nè per il tempo in cui sarebbe dovuta nascere. Ho detto che il cognome Fortunich ricorreva nella Dalmazia settentrionale. Infatti in certi Regesti notarili, messi insieme da un canonico Guerrini e conservati all’Archivio antico della i. r. Luogotenenza di Zara — Fondo s, Domenico — al secolo decimosesto ho trovato un Simon