- 358 — per educazione, non lo facemmo per quel senso di solidarietà scientifica internazionale che accetta tutte le tendenze e valica tutte le frontiere, non lo facemmo per quel senso di rispetto del lavoro altrui che ha ogni operaio dello spirito. Quella nostra nota, confinata modestamente a piè di pagina, incomprensibile agli onesti, voleva essere un benevolo avvertimento che il brutto gioco era scoperto e che non conveniva insistere. Costoro invece insistono. Invece di mettersi zitti e ricantucciarsi, come farebbe il cane che sotto il tavolo si fosse presa una discreta pedata ammonitrice, costoro si ergono, strillano, tentano di azzannare. In queste condizioni, in verità, un ulteriore riserbo da parte nostra sarebbe sciocco e pericoloso. Narreremo dunque la sollazzevole istoria della croatificazione del diacono Maione. Nella sparuta schiera dei monumenti paleografici adoperati dal Novak per la costruzione della sua Scriptura, il primo posto è occupato dal cosiddetto «Liber psalmorum» scritto fra il 1015 e il 1030 a Spalato dal diacono Maione. Scorrendone il testo il Novak s’è imbattuto in una esigua serie di lettere (14 asserisce egli, 11 in realtà) diverse dalla beneventana, incomprensibili, com’egli dichiara, come grafia e come testo. Tanto è bastato perchè si mettesse astutamente per colonne e colonne ad arzigogolare intorno a quelle 1 1 lettere, tirando fuori e la beneventana corrotta, e la capitale romana, e l’onciale greca, e una minuscola indeterminata e persino la tachigrafia, per concludere che si tratta nientemeno che di «un tentativo di formazione di una certa grafia slava, che è in ogni modo la più vicina alla cirilliana». Egli dà anche la lettura di quelle misteriose 11 lettere: « Svetost uresna », ne dà persino la spiegazione lessicale, asserendo trattarsi di una esclamazione « Santità ornata ! », che il diacono Maione avrebbe intramezzato nel testo! E se si tratta di grafia slava, di esclamazione slava, allora, conclude, il diacono Maione conosceva lo slavo, allora il diacono Maione era uno slavo! La Scriptura Beneventana fu scritta quasi soltanto per questo. Di altri risultati, di un avanzamento della scienza, il Novak non si è preoccupato. Nel Resumé francese, aggiunto in fine, e con il quale al mondo internazionale degli studiosi, generalmente ignorante di serbo-croato, la Scriptura è presentata, mentre del contenuto degli altri capitoli sono date in poche righe rapidissime e superficialissime informazioni, del diacono Maione e della Svetost Uresna, si discorre prolissamente così: «Il faut spécialement remarquer, qu’on trouve dans un manuscrit une exclamation slave: Svetost uresna (cela veut dire: sainteté ornée). Le diacre Majo, Croate Spalatin, a écrit ce manuscrit par ordre de l’archevèque Paul entre l’année 1015 et 1030, et il a essayé de former une sorte de graphique slave qui dans son essence, ^’approche le plus des éléments graphiques de l’ecriture cyrillique (cirilica). En tout cas, il y a dans le phénomène de la formation graphique slave beaucoup de mystérieux. C’ est là que