- 90 - L’influenza esercitata dal collegio gesuitico sulla vita spirituale e la produzione letteraria della piccola repubblica durante il Seicento e il Settecento è stata fuor di dubbio rilevante e uno studio particolareggiato sull’argomento, che purtroppo ancora manca, formerebbe certamente un capitolo non spregevole nella storia delle glorie dell’Ordine. Quasi tutta la pleiade dei latinisti ragusei dei secoli XVII e XVili era composta da Gesuiti (alcuni veramente insigni come il Boscovich e il Cunich) o da alunni usciti dalla loro scuola (come il poeta satirico Resti). Questa fioritura veramente straordinaria di poeti e prosatori latini a Ragusa, in un’epoca quando le altre letterature nazionali avevano già da tempo raggiunto il loro meriggio, indusse in un errore di valutazione parecchi critici di Zagabria, per i quali ormai è divenuto un luogo comune attribuire all’influenza gesuitica la colpa del decadimento della letteratura croata di Ragusa, tanto manifesto in questi secoli, e l’italianizzazione della coltura cittadina('). È certo che l’atmosfera intellettuale della scuola dei Gesuiti di Ragusa, che godeva grandi simpatie nella cittadinanza e attirava i migliori elementi del patriziato e della borghesia, era schiettamente italiana ; italiani nella maggioranza erano i maestri, italiani e latini i testi scolastici. Ma è noto altresì a chiunque abbia familiarità colla storia dell’Ordine, il suo spirito di prudenza e di adattamento alle circostanze reali, il rispetto agli usi, alle tradizioni e alla lingua del paese, dove si stabiliva, intento unicamente alla conquista delle anime e al consolidamento della fede cattolica. Nulla dunque di più estraneo ai metodi e procedimenti della Compagnia che simili deviazioni nel campo letterario e culturale ; e se l’indirizzo delle loro scuole fu quale abbiamo detto, ciò significa solamente che tale era 1’ indirizzo della coltura cittadina, quando vi giunsero i primi Padri, il che del resto è risaputo da chiunque conosca quanto vasta e profonda fosse la diffusione della lingua e letteratura italiana durante il Cinquecento nell’aristocratica repubblica (2). Che non ci fosse ostilità preconcetta da parte dei Gesuiti contro la lingua slava, lo dimostra anche il fatto che fu proprio (*) Vedi p. e. BOGDANOVIC: Pregled knjizev.iosti hrvatske i srpske, Zagreb, voi. I., pag. 287, Vodnik: Povijest hrvatske knjizevnosti, voi. 1, pag. 267, 310, Zagreb, 1913. (2) Sull’influenza dell’Italia a Ragusa cfr.: A. Croma, Relazioni culturali tra Ragusa e l Italia negli anni 1358-1526 in « Atti e memorie della Soc. dalm. di storia patria», voi. I, Zara, 1926, pag. 1-39.