— 37Ó - Non potendo, per le precarie condizioni di salute, collaborare direttamente alle nostre pubblicazioni, fu sempre largo a noi tutti del suo aiuto. A Lui, dotato di una cultura storica e geografica vasta e solida, e di una ponderatezza e di un equilibrio nei giudizi veramente rari, non si ricorreva quasi mai inutilmente. Pari alle salde doti della mente, furono quelle del suo cuore buono e generoso. a z Mirabilmente unanime apparve il sentimento di Zara davanti alla morte di Giuseppe Sabalich (Zara 13-11-1856 13-IX-1928) novelliere, commediografo, poeta specialmente in quel dialetto zaratino di cui conosceva tutte le finezze, l’autore dei « Sì » entrato ormai da tempo nel Canzoniere Patriottico d’Italia, l’illustratore delle ricchezze artistiche di Zara, autore di quella cronistoria aneddotica del nobile teatro in cui si rispecchia tanta parte della vita di un intero secolo di Zara; il folklorista che appassionatamente cercava nelle calli, nei campielli, il contatto dell’anima vibrante e poetica del popolo ; l’uomo fervido di patriottismo, il conversatore sempre amabile di qualsiasi cosa parlasse, sul serio o per ¡scherzo, esponendo idee da lungo tempo pensate o improvvisando, con uno spirito che era sempre di ottima lega, le sue osservazioni sopra i più tenui argomenti; il gentiluomo sempre simpatico pur nelle sue strane fobie e a cui splendeva negli occhi una sempre vivace giovinezza anche quando gli acciacchi dell’età e i dolori — tra cui sempre acerbissimo quello della morte a 14 anni dell’unico figliuolo — ne avevano fiaccata la fibra. d. o. Una operosissima energia si spegneva il 24-1-1929 in Giovanni Smirich, il cui nome è indissolubilmente avvinto al Museo di San Donato, di cui fu proprio il creatore. Fu Lui infatti che lavorando con alacrità e persistente tenacia, con fervore di idee innovatrici e con vivissimo sentimento del pubblico decoro sottrasse l’antico tempio al disdicevole ufficio di magazzino militare e vi raccolse, ordinò con zelo singolare quelle collezioni che costituiscono per la Patria un così grande patrimonio storico ed artistico. Degnissima inoltre di ricordo l’opera da Lui spiegata nel restauro del Duomo e di S. Grisogono affrontando, perchè i suoi metodi italiani avessero a prevalere, brighe e tribolazioni col governo d’allora; e in genere da segnalare alla riconoscente memoria, degli Zaratini specialmente, tutta la sua attività appassionata di conservatore dei nostri monumenti. d. o.