691 MDXXVII, AGOSTO. 692 in doi zorni esser morie da G00 persone ; et altre parlicularilà. 463 Di l’Agnelo, dal campo di la lega presso Ponte Gian, a li 24 di Avosto 1527. Li lanzcheneclii del campo nemico, per quanlo dicono, vanno a Roma con inlenlione di volere esser pagali, over di torre il Papa ne le forze loro. El beri di notte aloggiorno a Terni. Li spagnoli et altre genti dovevano ancor loro levarsi hozi per seguir li lanzchenechi. Alcuni soldati mantoani che sono fugiti dal ditto campo et passali dal canlo di qua, dicono che a la partila loro, che fu heri di note, si aspeclava il signor marchese del Guasto, qual per quanlo se intendeva portava due page per tulle le fantarie, et venuto per operar che di ditti lanzchenechi et altre gente se fornisero, donde erano prima, apresso Todi. Il signor Duca ha mandato quattro compagnie di fanti a pigliare la cillà di Camerino. Sua Excellenlia heri et non heri l’altro ha havuto un poco di febre; pur fin qui il male è poco. Si è mandato a Firenze a tor de l’artellaria grossa, perchè da mo’manzi, se questo exercilo vorrà viver, bisognarà pigliarlo per forza. La causa è che tutte le robbe di questo paese sono ridulte dentro li castelli, et li villani le danno mal volentieri se non seranno sforzali. Domane mutamo alo-giamenlo, et andiamo più al basso drieto ai Tevere dal canlo de là, et credo che lo alogiamenlo nostro sera a Marzano o lì apresso, dove saremo vicino a Todi da 4 in 5 miglia. 464') Di l’Agnelo dal campo de la liga apresso Ponte Gian, a li 27 de Avosto 1527. Il signor Duca ha havuto la notte passata inquietissima, per esser stalo mollo vexato et da la febre et da la gotta ; pur pare che Sua Excellenlia sia stata hozi alquanto meglio. Le quattro compagnie de fanti che furono mandale a Camerino an-dorono troppo lardi, perchè al giungere loro vi era inlrato dentro il signor Sforza Baglione con 4 insegne de fanti de Colones! ; et perchè il signor Duca ha molto a core le cose di quella città, di novo fono stati mandali 400 fanti di le Bande negre apresso le dille qualro compagnie, con ordine che lutti insième vedino di condurre quelli di dentro a necessità di rendersi, rompendoli li molini et vetan- (1) La carta 403* è bianca. do che non li vadino victualie, de le quali se dice che hanno grandissima carestia. El quando la cosa non riesca per questo modo, che li faciano offerta de danari azió che se dispotiino a dare la terra libera in potere del prefalo signor Duca. Di quanto succederà ne darò aviso a vostra signoria. Lo exercito imperiale, per li avisi che se hanno hozi è a Narni et a Terni, et pare che se alargino verso la marema di Roma et di Siena ; per il che se iudica che la levata loro da Todi sia stala solamente per andare in loco dove possano avere maggior abundantia del viver. La notte passala’sono morti in Perosa di peste da circa 50 persone, le quali si dice che per la ma-gior parie sono soldati di questo exercito. Qui in campo non ne morello molli, perchè subito che uno si amala, va dentro la terra per farsi curare. Nova-mente si è scoperta la giandussa al credentiero del signor marchese di Saluzzo; et beri morse pur di peste un ragazo del Pagator veueliano, qual allogia presso di me. Da poi che ’1 signor Uoratio si fece tagliar la giandussa, sua signoria è stata alquanto meglio ; ma per quanto ho inteso, il caso suo è an- 454* cor dubioso perchè la febbre non lo lassa mai. Il signor Malatesla hozi si aspetta a Perosa. Dodeci fanli de le bande francesi hozi hanno assassinalo qualro homeni d’arme de venetiani, quali giocavano a le carte ne lo alogiamento loro, et li hanno tolto li dinari, li cavalli, le arme et ciò che havevino; el non contenti di questo gli hanno dato di grande ferite, di modo che uno è morto, li altri tre sono feriti. Venula la fama di questa cosa a la corte del signor Duca, el maestro di campo, di comissione di Sua Excellenlia, ha mandato subito una compagnia de fanti a la volla del loco dove era slà fatto il male ; li quali arrivorono a tempo che dui de li malfactori, per la cupidità di salvare quelo che havevjjno guadagnalo, non erano ancor fugiti. Così li hanno presi et condulti al campo dove saranno impiccali per la gola. Il medesimo si larà a li altri se si potranno bavere ne le mani. 11 Torto-rino, lanza spezata del signor Malatesla, che già soleva star col signor Marchese nostro, in compagnia di cerli altri è andato hozi a la casa de alcuni pero-sini che havevano velalo il sacomano al suo famiglio et toltogli alcuni denari, el dui ne ha morti, altri dui ha lassati ferili in conditione di morte; et per quanto se dice gli ha tolti li denari et certe robbe. Essendo stala fatta querela di questa cosa al signor Duca et al clarissimo Proveditore, loro signorie ne hanno hauto grande dispiacer, el ne