— 368 — coni a ripubblicarlo nella « Rivista Dalmatica » col titolo Documenti per la storia di Spalato]. Anno XIII, Fase. IV (Dicembre 1932). I. Tacconi, Pax Ubi Marce. [Contro la barbara devastazione della loggia di Traù]. — A. Cronia, Per la storia della slavistica in Italia. [Se ne parla a pag. 252]. — F. Geraci, A. Colautti a Napoli. — O. Randi, Renato Pedini, patriotto e scienziato zaratino. [Necrologia dell’ illustre naturalista e patriotta di Zara]. Anno XIV, Fase. 1 (Marzo 1933). G. CASSI, L' opera del Provv. V. Dandolo in Dalmazia. [È la prima puntata di un vasto studio che si continua nei nn. segg. della Rivista. Sulla base di materiali inediti vi si esamina ampiamente e con meticolosa diligenza l’opera triennale di V. Dandolo nei riguardi della Dalmazia]. — O. Randi, Un episodio di irredentismo — La destituzione del ministro Seismit-Doda. Anno XIV, Fase.' 11 (Giugno 1933). A. DE BENVENUTI, Munizioni guerresche in Dalmazia attraverso i secoli. — O. RANDI, Giuseppe Pellegrini Danielli (Tommasoni) volontario dalmata. — I. TACCONI, Filosofi dalmati - Albino Nagy, logico e matematico. [Acuta disamina delle opere di questo illustre dalmata, insegnante all’ Università di Roma, rapito prematuramente a quegli studi in cui aveva già segnato un’orma originale e indelebile]. Anno XIV, Fase. Ili (Ottobre 1933). L irredentismo italiano in Dalmazia secondo i documenti segreti della polizia austriaca. [La Redazione della Rivista vi pubblica un notevolissimo contributo alla storia dalmata più recente. Si tratta del rapporto del-1’ufficiale informatore austriaco Neubauer al comando di difesa costiera «F.M.L.T. » Freiher von Wucherer in Mostar, sull’irredentismo italiano in Dalmazia; documento che è certamente il più esauriente e il più atto a rappresentare lo sviluppo del movimento dal 1860 alla grande guerra. Vi campeggiano naturalmente le figure dei capi del partito italiano della Dalmazia Ghiglianovich, Krekich, Ziliotto e Salvi]. Anno XV, Fase. 1 (Marzo 1934). A. J. VERDUS, Un martire dalmata, Massimiliano Mandel. [L’autore sulla base di un diario inedito tratteggia la vita e le sofferenze del compianto patriotta zaratino, crudelmente martoriato nelle carceri austriache durante la guerra]. Anno XV, Fase. 11 (Giugno 1934). [Anche di questo fascicolo del giugno 1934-XII sarà opportuno dare qualche notizia particolareggiata. Vi si contiene la biografia del-l’insigne storico e patriotta zaratino Vitaliano Brunelli, desunta dalle sue memorie che, sotto il titolo I dì che furono, abbracciano sei quaderni manoscritti di complessive 398 pagine. La lettura del fascicolo è quanto mai avvincente, perchè ci offre una compiuta idea della molteplice attività del Brunelli, da quando, giovanissimo ancora, si provò in componimenti drammatici, per passare poi, sotto l’incalzare delle vicende politiche in Dalmazia, al giornalismo e alla storiografia. Nutrita di soda cultura linguistica e storica, la sua coraggiosa, infaticabile opera giovò immensamente alla nostra causa. Combattè a faccia aperta, infliggendo, con il suo stile acuto e caustico, dolorosissimi colpi all’avversario. E, monumento duraturo, ci resta di lui la Storia della città di Zara dai tempi più remoti sino al 1815', ma, purtroppo, la prima parte soltanto, che va dalle origini al 1409; il manoscritto inedito della seconda sarebbe, per concorde testimonianza di molti, misteriosamente scomparso. « Triste