— 367 — Anno XII, Fase. I (Dicembre 1930). O. RANDI, Il senatore R. Ghiglianovich. [Commossa rievocazione del grande nostro patriotta. Vi sono messi in luce gli episodi poco noti della vita dell'illustre Estinto, che illuminano il periodo burrascoso della più recente nostra storia]. Anno XII, Fase. II (Marzo 1931). I. TACCONI, Economia e politica nel pensiero e nell' opera di N. V. Di Gozze, patrizio raguseo. [Se ne parla a pag. 333 segg.]. — Col. V. Adami, I Panduri. Anno XII, Fase. Ili (Agosto 1931). [Magnifico numero unico dedicato alla memoria di Ercolano Salvi, a dieci anni di distanza dalla sua morte. Contiene scritti di Q. D’Annunzio, I. Tacconi, O. Randi, N. Krekich, G. Feoli, che illustrano gli episodi più salienti della battagliera esistenza del grande uomo politico]. Anno XII, Fase. IV (Dicembre 1931). O. RANDI, A. Bucevich. — R. GhiGLIA-NOVICH, Le cause della disfatta diplomatica dell' Italia [Scritto inedito ed incompiuto dell’illustre senatore, che contiene una critica fine e serrata dell’azione diplomatica dei governi che perdettero la Dalmazia]. — D. Annesi Klitsche, Dell epistolario della famiglia Seismit-Doda. [Sono pubblicate interessanti lettere Inedite dei fratelli Luigi e Federico Seismit-Doda, ambidue di nascita e di adamantina coscienza dalmata, che presero parte attiva alle vicende del Risorgimento d’Italia. Le lettere gettano viva luce sull’ animo italianissimo dei patriotti e sugli avvenimenti dell’ epoca]. Anno XIII, Fase. I e II (Marzo-Giugno 1932). [Speciale attenzione merita questo fascicolo doppio di marzo-giugno 1932-X, che il benemerito direttore della Rivista, prof. Ildebrando Tacconi, fedele al programma d’illustrare la storia dell’ italianità dalmata nelle sue vicende appassionanti e nelle persone che meglio la rappresentarono e difesero, ha voluto fosse dedicato per intero alla memoria di Luigi Ziliotto, nel decennale della sua morte. Hanno collaborato a questo numero, con intelligente affetto, Luigi Federzoni, Giorgio Bombi, Ildebrando Tacconi, Giovanni Lubin, Oscar Randi, Giorgio Pitacco, Pompeo Allacevich, Natale Krekich ; e dai loro articoli, intesi a mettere in luce la magnifica attività dell’ indimenticabile sindaco di Zara, la figura di Luigi Ziliotto si erge solenne e ammonitrice: l’intelligenza, l’energia, la vita tutta egli prodigò a difesa della nostra lingua e della nostra nazionalità, sprezzante dei pericoli, con indomita tenacia E quanto maggiore era l’ira onde gli avversari, forti del numero e dell’appoggio di Vienna, si scagliavano contro l’ultimo nostro baluardo, con tanta maggiore risolutezza egli levava la propria voce a condannare i soprusi, a smascherare le oscure trame. Venne la gueira, e con la guerra la Redenzione, amareggiata dal Trattato di Rapallo. Ed anche in quella occasione egli, interpretando l’animo di tutti gl’ Italiani di Dalmazia, volle che il Senato udisse il suo grido di dolore. Poi, stanco e deluso, si ritirò nella sua Zara, per cui tanto aveva combattuto e sofferto]. Anno XUI, Fase. Ili (Settembre 1932). I. TACCONI, Una data e uno storico. [A cinquant’anni dalla caduta dell’italianissimo municipio di Spalato l’autore serenamente valuta l’avvenimento e lo mette in relazione con una notevole opera dovuta alla penna del Can. Spalatino Giovanni Devich (« Spalato mai croata »), pubblicata proprio in quell’ epoca nella battagliera « Difesa » di A. Bajamontl. Il lavoro storico del Devich, per la vastità della sua dottrina e l’acutezza della critica mossa agli avversari slavi è ancor oggi pieno di attualità e di vita. E bene ha fatto il prof. Tac-