— 29 - farò. Degl* inediti desidero il testo che stamperei, e quante varianti avete del Fauriel, se non vi pajo immeritevole in tutto, mandate a me, che io le raffronterò e le notabili darò in nota, e, se molte, intero il testo novello. Vorrei far cosa che non vi sgradisca, degna in parte almeno del cielo e del popolo greco. Amate il V. ob. af. Tommaseo 14. - N. Tommaseo ad A. Mustoxidi Venezia, 13. /. 1842. Caro Mustoxidi Più lieto od almeno più quieto desidero il novello anno a voi, del passato. Grazie del caro dono de' versi; n'ho tratto un centinajo da ornare la mia raccolta, le cui illustrazioni desidero che a voi non dispiacciano. Certo non vi dispiacerà l'affetto che da esse spira alla lingua e al popolo vostro. Mandatemi, prego, delle inedite il testo; ed altre se avete o potete raccogliere. E oltre alle raccolte del Fauriel, del Joss, del Kind, e di Nauplia ne sapete voi altre? Dite di grazia. Ho letta la confutazione allo scritto del Douglas ('), la quale a più titoli onora il vostro. Combattete per l'amata verità, e non disamate il Vostro aff.o Tommaseo 15. - A. Mustoxidi a N. Tommaseo Corfù, il 30 Ottobre 1846. Mio caro Tommaseo ! Assai spesso mi rammento di voi, perchè ormai nell'età mia non si vive che di memoria, e colla memoria delle più care persone si mitigano i fastidj (‘) Si tratta del libro del Mustoxidi intitolato: Al dispaccio del 10 Aprite 1840 da Sir Howard Douglas, Lord alto commissario di S. M. negli stati uniti del Ionio, indiritto a S. S. il segretario di stato per le colonie, confutazione di ANDREA MUSTOXIDI, Malta, 1841, libro di cui cosi si esprime Tommaseo nel suo articolo sul Mustoxidi; * Scrisse il Mustoxidi un volume troppo direttamente rivolto contro la persona del governatore Douglas; con che scemò autorevolezza al suo dire, e importanza alle cose buone che in quello ragiona. Fa paragone del governo inglese col veneto, e a quello dà il vanto, non ostante la grande differenza de’ tempi: di che si doveva meglio ricordare egli stesso e quegli altri che poi detrassero alla memoria della Repubblica, fin dopo mezzo secolo e più dagli Ionii, che se ne rammentavano, benedetta». «Arch. stor. ita). », N. S. XII, parte seconda, p. 51.