GIUSEPPE de BERSA Per la storia delle chiese di Zara (APPUNTI) IL DUOMO L'abside, il presbiterio, la cripta. Di una cattedrale bizantina esistita a Zara anteriormente all’attuale duomo romanico, parlano tutti gli scrittori di cose nostre, ma nessuno sa dirci da qual fonte ne tolga la notizia. Tuttavia non è difficile scoprirne le origini. II passo dell’opera «de administrando imperio» dell’imperatore Costantino Porfirogenito, passo notissimo e da tutti citato, in cui l’imperiai viaggiatore menziona la chiesa di S. Anastasia, dicendola costruita sul tipo di quella di Calcoprateia in Costantinopoli, ha sempre servito di base ad un ragionamento assai semplice: se Zara apparteneva a Bisanzio, se la sua cattedrale somigliava a una chiesa di Bisanzio, città ove le chiese erano necessariamente bizantine, ragion vuole che bizantina sia stata anche la Chiesa di Zara. Ma il Porfirogenito dice della nostra cattedrale: « Templum oblongum est », ciò che vuol dire che nel X sec. la cattedrale era di tipo basilicale e che di questo tipo era quella di Calcoprateia cui la nostra somigliava. Si vedrà nel corso di questi cenni, che la cattedrale nostra era infatti a tre navate con abside e mancava del transetto. Se poi quella di Calcoprateia aveva — come è lecito credere — i capitelli, la decorazione musiva ed altri particolari di gusto bizantino, la nostra, pur a quella eguale nelle linee principali, non aveva nei particolari nulla di specificamente bizantino, chè se nell’attuale Duomo, sorto sulla sua area, è stato impiegato materiale derivante dalla costruzione precedente, non un solo pezzo manifesta i caratteri peculiari di quello stile, e in generale non un solo frammento d’arte veramente bizantina ci fu conservato che possa aver appartenuto all’antica cattedrale, quando se ne eccettuino le colonne, che a Zara furono in tutt’i tempi materiale di spoglio. Vi sono a Zara chiesette sorte nel periodo in cui lo stile di Bisanzio in altre regioni imperava, senza che di questo stile in esse si riscontrino le impronte. Il materiale d’un edificio, certamente di una chiesa dell’ Vili, IX o X sec. impiegato