— 147 — quanto le ricerche in questo campo siano ben lontane da un compimento e molte sorprese ci possa serbare l’avvenire. Ci dimostrano questi il completo trionfo del serbo-croato nella vita privata dei centri costieri e l’estinzione del neolatino o dell’ italiano, come sostiene il prof. Skok ? Non lo crediamo. Il prof. Skok afferma con troppa leggerezza che nella seconda metà del secolo XIII la folla a Ragusa si serviva unicamente dello slavo (‘). Eppure il Jirecek aveva constatato, in base all’esame dei documenti del-l’epoca, che durante il secolo XIII la conoscenza della lingua croata nelle città dalmate (e quindi anche a Ragusa) era assai debole e superficiale (2). Passiamo al secolo seguente. Nel testamento italiano di Marino, figlio di Pasqua de Guossa (?), tra il 1348 e il 1365, si legge la disposizione che « debiano auere p(e)rsone XX latine più nude i(n) la terra (di Ragusa) ad 1* gflnela ». 11 Bartoli, studiando il documento giustamente osserva che la stragrande maggioranza della popolazione in quest’epoca era ancora neolatina e che col termine « più nude » s’intende lo strato sociale più povero, fra il quale c’ erano « latini » (3). Nei documenti pubblicati di C. JireCek nell’ Archiv fiir slavische Philologie (XIX), per lumeggiare l’ambiente di Ragusa all’epoca del poeta slavo Sigismondo de Menze (Sisko MenCetic), accanto a prove indubbie della conoscenza e dell’ uso del serbo-croato anche presso i nobili della città, si trovano altre, forse non poste nel dovuto rilievo, comprovanti che quella classe era bilingue e adoperava pure nella conversazione privata l’italiano più o meno venetizzato. Così i giudici criminali il giorno 9 aprile 1484 vennero a conoscenza di una scaramuccia avvenuta fra i giovani nella scuola del Comune, di cui rimase vittima un chierico, Ivan Dragisich, che si pigliò alcuni colpi di bastone sul capo da Marino Bassegli. Benedetto Gondola, un altro allievo, eccitava quest’ultimo gridandogli in bel toscano : « dagli, dagli »(4). Il 16 febbraio 1489 una donna del popolo, Petrussa sarta, racconta (A) L’ importance de Dubrovnik ecc., pag, 167. (2) Die Romanen in den Städten ecc., I, pag. 98. (3) Das Dalmatische, 1, pag. 192. (4) Jirecek: op. cit., p. 37.