539 MDXXVII, LUGLIO. 540 355* Nolo. In questa matina, hessendo venule solum Ha 15 barche di Ravenna, il fomento che valeva lire 8 soldi 6 il slaro, eressele a lire 9 il slaro; ch’è una pessima nova. Morite in quesla terra le episcopo di Cividal di Bellun, domino Galese di Nichisuola veronese, homo vechio et richo ; stava a la Zuecha. Dapoi disnar fo Pregadi per lezer lettere, scriver in campo al Pixani, et expedir sier Piero da chà da Pexaro procuralor. Fo leto assà lettere. Dapoi fu posto per tulio il Collegio expedir sier Piero da cha’ da Pexaro pro-curator, va orator al signor Lutrech, videlicet darli per la soa expedilion zerca ducati 701. Fu preso. E1 qual partirà ; el hozi ha sposato sua lia. Fu posto, per li Savii, una lettera a sier Alvise Pisani proeurator provedilor zeneral, in risposta di soe. Et come laudemo il consulto fato per quel signor Capitanio zeneral, marchexe di Saluzo et altri, el semo certi faranno il meglio de la presa (?) avisan-doli che si ha aviso di monsignor Lutrech che*vien via, et li svizari. ltem, quanto a la richiesta di Mi-chiel Gosmaier capitanio di lanzinecb si meraveie-mo, atenlo quello havemo fallo per lui et lo rece-vesemo ; et non doveria usar questo con nui. Et zerca Piero Paulo da Vilerbo non semo per mancarli. ltem di danari, li havemo mandà due. 6000, et ne mandaremo di altri. Fu presa. Ave ... di no. Fu posto per tulto il Collegio, poi leto una su-plicalion di sier Marin Morexini qu. sier Polo rimasto Censor, qual è debitor di la Signoria nostra assà, voi gratia di suspender li soi debiti per do anni pagando le ultime (anse, et volendo lassar a conto del suo debito il salario di Censor per uno anno. Et sier Bernardo Donado è Provedilor a le biave qu. sier Zuane, andò in renga elparlò gaiar-damente, che se dia far guaianza (eguaglianza) ; questo zentilhomo ha ducati 800 de intrada, nè mai ha pagato alcuna decima perchè voi viver ben ; bisogna sparagnar et pagar le angarie di la terra, et non è di aprir questa porta che si pagi li debili col salario che ha a venir ; et altre assai parole. Che lui non li voi mal, ma parla per ben di la patria ; si voi far guaianza in questa terra. Et compito, sier Mafio Lion nepote del dillo sier Marin Morexini andò in renga per risponder; l’hora era tarda, 24 bore; sier Alvise Mocenigo el cavalier disse non se dia star si lardi per cose par-licular, perchè forsi altri parleria. Et fo rimessa a un’ altro Conseio. « Sumario di lettere di l’Agnelo, date al campo 356 ‘ di la Lega apresso al Ponte novo, adì 20 Luio 1527. Heri sera, dapoi gionti in questo alogiamento, venero do gentilhomeni mandati 1’ uno da Spoleli P altro da Todi, et per una causa inslessa rechiedendo soccorso di zente, dicendo esser a mal termini non essendo soccorsi ; et rizercavano che questo exercilo si spingesse avanti per farli spale, offerendo per far la giornata con inimici bon numero di fanti ; et faceano conto Ira loro et perusini da 8 in 10 milia boni homini da combater. Questi signori parlono insieme, e a la (in concluse mandar 1000 fanti tra Todi et Spoleli, et scrito che Zigante Corso, che fu mandato in Perosa a inslantia di Ora-lio Baglione, che col suo colonello vi andasse ; el qual volendo partire quesla malina, il signor Hora-tio lo fece restar perchè in Perosa era levalo tumulto per haver francesi fatto pregione un zentilhomo perusino et astretto a pagar tagli:., per il che tutla quella città si trova mal satisfalla per il danno la patisse de questi exerciti ne li fermenti et racolti loro ; el hanno per questo in odio grandissimo el signor Horatio causa del lutto. Dissero di alozar li exerciti di là dal Tevere, per esser più pronti al soccorso di ditte terre. Il comissario fiorentino a questo contradisse gaiardamente, dicendo il campo si exponeria a manifestissimo pericolo senza poter operar benefìcio alcuno di l’impresa; unde fo rimessa la cosa a un altro Conseio. Dapoi, a bore do di notte si sono ritornati a consultar, el voleno andar dimane in uno altro alogiamento tra Diruta et il Ponte novo per dar comodità a perosini di far li racolti di la teverina, eh’ è magior et loco più fertile del paese. Et perchè Gigante Corso non ha potuto andare, hanno concluso che’l marchese di Saluzo mandi questa notte a Todi 600 fanti, et il signor Horalio mandi una o do di le soe compagnie a Spoleli senza fallo. L’homo di Spoleli ha ditto che imperiali hanno sachegialo Terni ; et quello di Todi ha aviso inimici esser venuti fin hora sora Todi presso cinque milia. Scrive : questa sera ho haulo aviso dal governador de Augubio, che uno 355» cavalaro di Vostra Excellentia, qual aspcctava Agu-stin Gonzaga lì, è morto a Phostaria; si tien da peste. El uno giovane manloano di Boneti, qual era ne la compagnia del capitanio Luca Antonio, amalato zà alcuni di, vedendosi disperalo per non risanarsi, et hessendoli sta rob*ato il cavallo el certi dauari,