309 MDXXVH, OaONO. 310 hendi unum de hanno prò homicidio puro exulan-tem aliqua urbe et terra nostra. De parte 198 De non 0 Non sinceri 9 204 Bel' Agnello, da Monterosso, a li 3 Zugno 1527. Questi signori hanno concluso di andar domane a Vetrala, loco che non è molto lontano da Viterbo, et designano de fornir Gvitavechia, Braziano, Nep-pi et Civita castellana. Il signor marchese di Saluzo li mandarà dentro de le sue zente,zoè una bandiera de fanti per cadauno loco, li quali pensano debba bastare per esser quelle terre fortissime di sito. Perchè il conte de l’Anguilara ha pratica con imperiali di acordarsi con loro, questi signori lo hanno mandato a pregar che ’I voglia venir fin qui da lor, offerendoli far tal partito che se ne contentarà. Lui ha promesso di venir domane : cosi si crede che ’1 caso suo sarà assetalo, et si disegna che lui hubia da dar aiuto de genie per fornir bene le dele terre. Da uno che partite beri da castel Santo Angelo se intese, che il Viceré è ben disposto a lo acordo, ma che il Papa non ha libertà di parlarli. La causa è perchè il signor Renzo, e’I signor Oralio Baglione gli la hanno levala, nè voleno che Sua Santità seimpazide le cose de la guera, ma che solamente atendi a magnar et bere, dicendo loro volersi lenir fino a lo extremo, che non polrano far di manco. Quando la cosa sia,cosa se gli poiria dar soccorso,perchè in questo tempo giongerano li svizari con li quali si poiria risigar a far qualche cosa honorevole. il Gui-zardino paga di [Jresenle a nome de Signori fiorentini *4000 fanti, de li quali ha il governo il conte Guido Rangone, et perchè lui voria andar a Modena il prefalo signor Guizardino ha ricercalo il signor Loyse Gonzaga ad voler torse il carico di ditti fanti sin tanto che ’I conte Guido sii ritornato, ma ha recusato, dicendo lui non voler esser locolenenle de alcuno. Luca Antonio allievo fu del qu. signor Joanni de’ Medici, ha havulo una compagnia di 400 fanti de li predilli 4000. Bel ditto, da Vitrale, a di 4 ditto. Questa matina dislogiassemo da Monteroso, et siamo venuti qui a Velrale loco distante da Viterbo sei miglia, et è su la man stanca andando verso Roma. Non accadendo, non partiremo di qui fin a 4 o 204* 6 di che poi se rileraremo verso Perosa. Il conte di Caiazo s’è partito et é andato a ritrovar le suo gente, con le quale dice voler andar a meler in casa il signor Sigismondo de Arimino, et da poi andarsene a la volta di Parma, il conte Guido Rangono dice ancor lui volerse partir domane con le sue fanlarie per Modena, per haver havulo aviso che ’1 signor duca di Ferara fa provisione di genie per andar a far l’impresa di quella città. Missier Bernardino da la Barba partirà con lui, et dice voler venir a Mantoa. La notte passata si sono havule letlere dal Papa, per le quale si conosce che Sua Santità non sapeva ancor la retirata .di questo exercilo da l’Ixola, perchè scrive che questi signori vogliano andar inanzi, dicendo che quando non fazino altro effeclo, facili-larano l’acordo al qual havea dato qualche principio, ma che il Viceré non si vuole risolvere seguendo il stilo di Borbone. Bel ditto, di 5 ditto. Il conte Guido Rangone non è partito hoggi, ma ha ben inviato le sue fanlarie che sono 8 insegne con disegno di andarli dietro dimane. Da poi la retirala nostra de l’Isola, sono parliti da questo exercilo da 7 in 8000 fanti, et forse più, parte che sono fugili, parte che sono andati col conte di Caiazo, conte Piero Maria di Rossi, et colle compagnie del prefalo conte Guido, de modo che le forze di lo exercilo sono restale molto debile, di sorte che quando imperiali ussissero a la campagna gli seria assai da fare, et tengo per certo che non si poiria far testa in loco alcuno. Il conte di l’Anguilara non è venuto a questi signori sicome l’havea promesso, et ancor che si credi de l’acordo suo con imperiali sia mollo inanzi, nondimeno é parso a questi signori mandar a Braciano il signor Giorgio Sanla Croce con li fanti francesi che sono stati deputati per guardia di quella terra, perché essendo admessi dentro, sera inditioche’l ditto Conte non è acordalo, quando lo acordo sia concluso non serano aceltali, et in tal caso questo exercilo bisognarà levarsi de qua, perché non si poiria far venir victualie da loco alcuno al campo che non fussero impedile da quelli de Braciano. Qui si ha aviso, che imperiali tengono el castello per acordato, et vien anche referito che dentro Roma è la peste el la fame grandissima.