— 353 - Riproduciamo, per dare un esempio del suo modo di ragionare, un po’ della sua prosa e brevemente, tra parentesi, in corsivo, commentiamola. « II Praga, avendo trovato a pag. 25 dell’opera del Novak che l’a aperta ha la forma di due c, (il Novak dice che anche la a chiusa ha la forma di cc, mentre siamo stati noi a distinguere tra la a in quattro tempi cc, e quella in tre oc) e che una tale a è indice di manoscritti più antichi (proprio così), e siccome egli preventivamente data il Breviarium in Psalmos coll’inizio del sec. XI, (abbiamo veduto in che consiste codesta prevenzione), non sapendo poi che cosa sia quest’a aperta (poveri noi se ci fossimo basati sul Novak e se avessimo atteso la prosa esplicativa del Barada), ed egli in questi frammenti vede soltanto quest’a aperta (e vede giustissimo) dice : „L’a minuscola è della solita forma delle due cc consecutive Ma siccome il Praga, anche non sapendo di paleografia, ha pure occhi (e come!) e vedendo che in codesti frammenti si trova regolarmente la cosiddetta a chiusa (è vero proprio il contrario) e come eccezione Va aperta (al contrario, signor Barada) e non conoscendo la differenza dall’una all’altra (tanto quanto basta per valutare la scienza paleografica del Barada), per mitigare quest’errore a lui stesso evidente, senza riguardo a più profonde ricadute, aggiunge : „ Superiormente sono in genere chiuse Come signor Praga, allora non è un’ a aperta, ma chiusa ? (Nossignore, l’a è aperta, singolare femminile; le due cc sono sono chiuse, plurale femminile !). O la prima o la seconda vostra asserzione non regge. (Reggono, se Lei sa comprendere, benissimo tutte e due). Questo avete voi stesso veduto, e poiché volete correggere quest’ affare, continuate : „ ma alle volte anche lievissivamente aperte Dunque lo stesso Praga scrive che l’a è in genere chiusa (non l' a, ma le due cc, chiuse, non chiusa) e soltanto alle volte appena aperta (non I’ a, ma le due cc, aperte, non aperta, se il Barada conosce gli elementi non solo della paleografia, ma della grammatica italiana/), come ha potuto scrivere che in questi frammenti si trova l’a della solita forma delle due cc consecutive (proprio così /), rispettivamente l’a aperta (proprio così/)? ». Per mettersi preventivamente al sicuro da tutto quello che, ragionando così, poteva immaginare gli sarebbe risposto, il Barada, come abbiamo veduto, ha criticato i nostri facsimili lamentando che, rimpiccioliti come sono, non vi si può vedere il ductus delle lettere. I nostri facsimili hanno, è vero, un difetto, non però quello che il Barada ha rimproverato. Sono degli zinchi, per quanto bellissimi, nitidissimi e taluni in grandezza naturale, ma, perchè zinchi, non perchè rimpiccioliti, conveniamo che solo un occhio esercitato (e il Barada non sembra aver proprio la vista eccessivamente acuta) poteva analizzarvi il ductus. Di quella nostra manchevolezza vogliamo qui fare opportuna ammenda. Abbiamo pregato il presidente della Società dalmata di storia patria di far allestire da un’officina 91