- 123 — « consacrare. Meglio statuire un premio quinquenne a quel giovane scien-« ziato che presentasse lavoro della sua disciplina commendevole per « bellezza di dicitura ; e a quel prosatore o poeta che meglio trattasse « soggetto attenente a scienza, acciocché sia così reso onore all’ uomo che « la verità e la bellezza seppe nel suo verso congiungere in valorosa unità. N. Tommaseo ». * * * La proposta del Solitro, fatta proprio nel frattempo dal prof. Nicola Gaetani-Tamburini, ebbe veramente un principio di applicazione; ma sconosciuto ai più. Tardissimamente, e precisamente dieci anni dopo, se ne seppe qualche cosa per una relazione inedita, in data 20 febbraio ’64, a firma del prof. Celestino Suzzi, apparsa nel fascicolo del 1 luglio 1874 della Rivista Europea, diretta allora da Angelo De Gubernatis, nella quale circonstaziatamente, si narrava il come la pratica fosse stata condotta, e come fosse abortita. Quel resoconto, probabilmente poco noto, o forse del tutto dimenticato, merita d’ esser riassunto, non soltanto come contributo alla storia del Centenario, ma anche alla biografia dell’illustre autore dei Promessi Sposi. Riferisce il Suzzi che nella ricordata adunanza della Società degli Amici dell istruzione Popolare di Brescia (fondata dal prof. Vincenzo De Castro, già professore di letteratura greca e latina e di estetica nell’Università di Padova, e destituito dall’Austria nel ’48 pe’ suoi sentimenti patriottici), il prof. Gaetani-Tamburini di Ascoli Piceno, noto per le persecuzioni e il carcere sofferto sotto il governo pontificio, sottometteva all’approvazione dei soci la seguente proposta, ben più chiara di quella pubblicata sul Giornale del Centenario. « Che per comune petizione, in forma di plebiscito, si chiedesse al Parlamento di stabilire che il giorno anniversario della nascita di Dante, venga celebrato come festa nazionale, e l’incarico di estendere la forma di questo plebiscito e di presentarlo al Parlamento, venisse conferita al poeta nazionale, Alessandro Manzoni ». Era, come chiaro risulta e ho già detto, la precisa proposta del Solitro, con in più la designazione della persona che doveva presentarla al Parlamento, perchè venisse tradotta in legge. Sta il fatto che approvata unanimemente la proposta, veniva delegato a farsene messaggero e patrocinatore presso il Manzoni il prof. De Castro, dimorante allora in Milano, con libertà di aggiungersi altra persona di sua fiducia. Il De Castro cortesemente accettava, e sceglieva a compagno il prof. Suzzi (il redattore della relazione alla Rivista Europea).