L’attività instancabile del Nostro, per quanto egli fosse già avanzato nell’età, non terminò colla stampa della sua opera maggiore. Quasi presago della prossima fine, il buon Padre prodigò le sue forze anche negli ultimi anni in lavori che sembrano di minor importanza, ai quali il Rosati dedica solo un esame sommario. Nel 1711, su preghiera di un amico, compose e stampò a Roma un libretto intitolato: Il Cristiano raggiustalo ne’ concetti e costumi, che è una rielaborazione dei famosi Esercizi di S. Ignazio. Frutto delle lunghe esperienze personali dell’autore, maestro insuperabile in simile materia, l’operetta, divisa in meditazioni e riforme secondo il metodo ignaziano, mostra i pregi riscontrati negli altri scritti del Nostro: penetrazione acuta dell’anima umana, calore di sentimento, forza persuasiva, chiarezza e nobiltà di forma non comune. Anche questo lavoro godette subito di una grande diffusione (*) e fu tradotto in latino (probabilmente dallo stesso autore) e nelle principali lingue d’ Europa. Dopo la sua morte, nel 1725 vide la luce a Venezia, per cura del P. Giuseppe Volpi, un’altra opera di carattere religioso del Rogacci: L'ottimo stato, riassunto e rimaneggiamento del lavoro di Girolamo Piatti: De bono status religiosi (*'). In obbedienza agli ordini dei Superiori e per desiderio del Pontefice Clemente XI, in quegli anni il Nostro compose pure in italiano, con esattezza di storico, la vita del Servo di Dio Domenico Berti, canonico Late-ranese, che fu stampata appena nel 1727. Fra gli ultimi suoi lavori uno merita particolare menzione e per i Dalmati ha un interesse tutto proprio ed è motivo di legittimo orgoglio, perchè inserisce il Rogacci nella nobile schiera di quei maestri della lingua italiana che, da Gian Francesco Fortunio a Niccolò Tommaseo ed Adolfo Mussafia, la nostra regione diede all’Italia: Pratica e compendiosa istruzione a’ principianti, circa l’uso emendato ed elegante della lingua italiana. (‘) Ne conosciamo l’edizione di Venezia, 1728, Stamperia Baglioni. ('-) L Ottimo Stato. Opera postuma del Padre Benedetto Rogacci della Compagnia di Gesù. L’Anno del Giubileo 1725. Appresso Gio: Battista Recurti,