— 10 - Non accettai, si perchè la cittadinanza, nel mio sentimento, è assai più obbligo che diritto, sì perchè questo diritto era appunto allora conteso da lui e da altri a Pietro Braila, (*) come a nato di genitori epiroti. E il Braila doveva di lì a poco sedere de’ primi magistrati della città e presiedere al parlamento, e dire in chiesa le lodi dell’avversario suo morto; e le avrà certo detto abbondanti e di cuore. Quello che il Mustoxidi scrisse per impetrare a me la licenza, sul primo negata, di libri della pubblica biblioteca da avere in casa mia, sovrabbondando nella cortesia dell’ ospitalità, per rispondere a chi dalle apparenze giudicasse un povero solitario, egli è una potenza-, giovava eh’e’ lo ripetesse a sè stesso allorché contrastava alla cittadinanza del Braila » (2). Le lettere e i documenti pubblicati in appendice mostrano 1’ opera spiegata dal Mustoxidi per rendere meno difficile il soggiorno a Corfù dell’ esule dalmata che tante volte aveva ricorso al corcirese per sè o per le persone che gli veniva raccomandando. Purtroppo, dopo tanta intimità, i rapporti fra i due uomini finirono col raffreddarsi. Non è agevol cosa indicarne le ragioni : Mustoxidi parla (3) di « una improvvisa interruzione d’ ogni relazione » con lui da parte del Tommaseo «che per oltre tre anni, durante il suo onorato esilio, giornalmente vedeva », mentre il Tommaseo (4) allude a « certe querele e vanti ». Certo è che le relazioni si raffreddarono prima ancora della partenza di Tommaseo da Corfù; ma la rottura si verificò più tardi : dopo la pubblicazione del Supplizio di un italiano a Corfù. L’apparizione di questo capolavoro fu giudicata offensiva da numerosi corfioti ammiratori del Tommaseo. Tra gli altri un amico del Mustoxidi, Niccolò Beltrami Manessi (5), anche lui autore di studi storici (“) e dopo 1’ annessione delle (’) Pietro Braila (1812-1884), filosofo e uomo di stato. Eletto al Parlamento ionio nel 1850, vide la sua elezione contestata, perchè nato di genitori epiroti; ma essa fu convalidata e il Braila divenne presidente del Parlamento e capo del partito «riformista». Nel 1854 fu nominato professore dell’Università di Corfù; alla morte del Mustoxidi (1880) fu incaricato dal Senato di pronunziarne l’elogio funebre. Dopo l’annessione delle isole Ionie alla Grecia fu qualche mese Ministro degli Affari Esteri (1865); poi per lunghissimi anni Ministro a Londra e a Pietroburgo. (*) Arch. stor. ital., XII, II, p. 40. (8) Nella lettera pubblicata nel giornale ’Eyrj/ieQÌg rtov dórfoecov e riprodotta più avanti. (4) Secondo esilio, II., 457. (6) Al Manessi il Mustoxidi aveva affidato l’indice del suo Erodoto ; cfr. la prefazione di E. Tipaldo al nono libro della traduzione del Mustoxidi pubblicato nel 1863, p. 475. (6) Fra questi notiamo: Le tre Costituzioni, Corfù, 1849, IIi-qì Ntxo?.àov