248 cavatina, ed ebbe col maestro applausi e chiamate a dovizia. Cosi fu del Bellini nel personaggio del padre. Benché per sé stessa ella non sia gran cosa, pur ei disse in modo la sua cavatina da renderla gradita, come graditi riuscirono tutti gli altri suoi pezzi. Il Bellini ha aneli’ egli l’invidiabile pregio d’una voce eccellente. L’ Abbadia non ha uopo de’ nostri elogii : il suo nome è di lunga mano già stabilito, e qui, come altrove, mostrò la fina arte sua, se anche sempre non le risponde la voce. La maestra si vede negli stessi suoi sforzi. In conclusione, per un primo lavoro, il maestro Zabbau si può riputar fortunato. 'E’ farà anche meglio in avvenire, se si presenterà al mondo colla raccomandazione di più onesto e decente libretto.