28 collocarlo nel mezzo ceto dei mezzi pemacchianti, e mezzi scribacchianti. Il Tommaseo veramente noi nomina ; ma ei si riconobbe. Se non che, il sig. Rovani ebbe un cattivo momento, una fatale ispirazione : ei tolse la mano a’ forestieri, i quali, e’ par destino, non parlano una volta di noi che non ci calunnino, o vilipendano, meno rare eccezioni. Che ciò facciano i forestieri, che non ci sono sangue nè acqua, passi : noi, in questi poveri fogli, abbiamo spesso renduto pan per focaccia ; ma che ciò si commetta da un nostro, da un cittadino lombardo, in questi tempi di sì universal fratellanza, è molto più grave, e qui ha fatto, non dirò dolorosa, ma assai disgustosa impressione. Che ? Noi siamo una città fetente ? Venezia non ha altro titolo che di cloaca monumentale ? Si domanderebbe dove albergasse il sig. Rovani a Venezia. Ha luogo e luogo : tutto sta intendersi. Nel vasto giro della città, e per mala sorte nel più bel centro, uno o due canali, è vero, possono, in dati tempi dell’ anno, e in certe ore del giorno soltanto, dar trista voce od odore a Venezia ; ma generalizzare il raro e infelice accidente, trarne una sì mostruosa conseguenza da ap-