223 dell’ opera e dell’ attrice : qui non vogliamo ripeterci. I patimenti della povera abbandonata, da lei nel prim’ atto narrati ; le rabbie gelose nella scoperta della rivale ; i rimbrotti e 1’ umil preghiera all’ infedele marito, quel-1’ eroe vigliacco e crudele, che alla donna rinfaccia le comuni lor colpe ; 1’ invocazione a Saturno, il miglior tratto forse della insulsa tragedia, tutti questi scenici punti furono da lei, come or sono due anni, stupendamente ritratti. L’ attrice fe’ valere 1* autore, ed ebbe da essa lume il lavoro. Per la poco regolare condotta, la deficienza de’ caratteri, la Giuditta del Giacometti si può paragonare alla Medea del Legouvé. Ella ha un certo effetto teatrale ; ma temo eh’ ella non reggesse al cimento della critica, com’ opera letteraria. Piacque in Francia ; ma in Francia condannarono Alfieri, e si può dubitare del loro buon gusto. Ciò che la sostiene sono alcuni pregi di stile, qualche maschio pensiero, e sopra tutto l’aver porto alla somma tragica più d’ una situazione, in cui far pompa del suo magno talento. Ella tutte le colse in modo maraviglioso. In nessun’ altra parte meglio raggiunse quella perfezione e bellezza di