165 Cor mio, tremar puoi tu? Che la saetta Segua il suo volo ! Coronata l’opra, Avrò perdono . .. plaudiran le genti . . . Chè giudizii di Dio sono gli eventi . . . Due genii avvolgono Lo spirto mio .. . Qual d’ essi è dèmone ? . . . Qual d’ essi è Dio ?... L’uno additandomi Una corona Mi grida : « Cingila, « Premio al valor ! » L’ altro mi tuona Con fiero aspetto : « Sii maledetto, « 0 traditor ! » Tratti simigliatiti sono parecchi : l’innominato ha vena ed ha cuore. La musica ha il merito grande d’ aver colto felicemente le situazioni del dramma. Non è un lavoro d’ immaginazione sublime, ma finito, condotto con amore, e con arte. Il maestro, si vede, è della scuola del Verdi, studiò il canto drammatico, ma a scapito un po’ della vivacità de’ motivi ; quindi 1’ opera abbonda d’ affettuosissimi adagi, ma ha difetto di splendide cabalette.