‘260 spesso di soverchio le ironie, e come a dire, le sottosegni. 11 Lacroix, siccome nella vita, 1’ è consorte nell’ arte, ed eglino assai bene insieme s’ intendono. E’ non possiede forse nessuna di quelle sublimi qualità, che fanno i grandi attori, ma è dotato di molta intelligenza ed è sempre nel suo personaggio. La parte d’ Armando soprallegato, quella del protagonista nell’ On domande un gouverneur, e sopra tutte quella dell’ empio scettico, sì ben punito nella Vie en rose, lasciarono in lui poco desiderare. E attore colto, un po’ forse monotono, ma diligente, che mette molta cura nelle più minute particolarità : virtù comuni anche al Larieu, il pietoso e fedele Gaston della povera e abbandonata traviata, il figlio ne’ Crochets dm pére Martin, quel buono e disgraziato Henri, se non isbaglio, l’artista, in somma, della disperante commedia dello scetticismo, eh’ è detta più sopra : parti secondarie, ma da lui abbellite con tutta la grazia. Un altro coltissimo attore è il Tony ■fosse nelle prime parti di seconda importanza, come quella di Dornay nella Jenny V Ouvrière, che egli rappresentò egregiamente ieri sera. Si