229 la fedeltà dell’ esecuzione. Per perito e valente eh’ altri sia, non ne sa più del maestro ; e cambiando se ne sconcia spesso il concetto. La Barbara non è nell’ arte inferiore alla sorella ; ma riesce un po’ fredda nel canto, e tale, benché la dicesse egregiamente, comparve nella sortita d’ Adalgisa. Ella per altro s’ animò nel duetto con Norma : la sorella la scaldò del suo fuoco, e mai non s’ udì unione più ferma, più bell’ accordo di voci e di modi. Il secondo duetto, come quello che comprende maggiori bellezze, e in dato maggiore, salì ancora più in alto ; le due germane cantanti fecero a gara di bravura. La frase dell’ una ripetuta dall’ altra, come immagine in cristallo riflessa, era veramente la stessa, per eguale maniera il senso colpiva, e le due voci, insieme unite nell’armonia, si confondevano in un solo suono. E i due duetti non sono ancora il meglio dell’ opera. Il terzetto, il duetto con Pollione, al se-eond’ atto, furono fortunatissimi per alcune belle inspirazioni della Carlotta. Non s’ udì il celebre Tutti della Pasta, nè qualche cosa di simigliante ; ma non si sarebbe detto con più