I. Il Trovatore all’ Apollo (*'). Il Trovatore, che alla Fenice era venuto a noia, e non si volea più sentire, ora, alla distanza di pochi mesi, trasportato all’ Apollo, s’ascolta col piacere della sorpresa, come d’opera nuova, e leva generale rumore. Questo teatrale fenomeno, quest’ apparente contraddizione, ha però una spiegazione naturalissima : gli attori dell’ Apollo son ottimi cantanti, e, relativamente almeno a queste parti, valgono e superano quelli del teatro maggiore ; nè se ne abbia a male nessuno, borghigiano o cavaliere. Quest’ è verità netta e schietta, e si pruova. Il duetto dell’ atto secondo, e più ancora la romanza che lo precede, passavano, non solo inosservati, ma tra gl’ indiscreti bisbigli delle conversazioni particolari : erano propriamente (') Gazzetta dell’11 agosto 1857.