693 volevano far demostratione ; ma il prefato Torto-rino avisato di ciò, se ne è fugito con li compagni. Il signor di Camerino che sta a Ferrara, al quale se dice pervenire il Stalo, è qui et ricerca aiuto de inlrar in casa ; ma se gli danno parole. Il parere di molti qui seria che, ritrovandosi la impresa di Alexandria difficile, monsignor di Lu-trech lassi il conle Piero Navaro cou li soi 10 milia fanti el con quelli del signor duca di Milano et de signori vinitiani a la impresa del Sialo di Milano, et vengi col resto di P exercito da le bande de qua dove potria far grandissimi effecti, per li disordini grandissimi che sono tra nemici. Et è stato scritto al signor duca di Milan, che vedi di persuader questo a monsignor di Lulrech. 466') A dì ultimo. La mulina, fo lettere del procurator Pixani, di 28. Del procurator Pexaro, di 27, date in campo apresso Alexandria, hore .... Come era sta intercepla una lettera del conte Battista di Lo-dron qual di Alexandria mandava a Milan a Antonio da Leva, a dirli come Lutrech havia zercà di far mulinar li lanzinech sono de lì, tamen li havia provisto, et che feva ogni gaiarda provision, et si voleva mantenir. Vene in Collegio monsignor di Baius, orator di Franza. Vene il Legato dii Papa. Vene P orator di Milan. Vene P orator del re di Bongaria, acompagnalo da 1"2 zenlilhomeni, sier Zuan Moro, sier Lunardo, sier Alvise Capello et alcuni altri. Era vestito di zambeloto pnonazo a la longa ; habito hongaresco. Et inlrato in Collegio, sentalo apresso il Serenissimo, apresenlò la lettera di credenza del re Zuane, data a dì 25 Luio in Buda. Poi parlò alcune parole latine, come il suo Serenissimo Be, havendo, quando Pera in minoribus, sempre amalo questo Illustrissimo Stado, cussi da poi falò re di Bongaria lo proseguiva come havia fatto li soi Serenissimi Re predecessori ; però lo haveva destinalo qui, con altre parole ; el che poi exponeria P audientia secreta. 11 Serenissimo li usò, vulgar, grate parole, scusando non esserli sta manda incontra perchè il Senato quel zorno di h'eri era redulo. Et poi si parli. Nome D. Zuan Batista Benzagau, dolor iuris utriusque, preposilo Varadinense, secretarlo el Consier. È di nation da Rezo. (1) La carta 465, 465* è bianca 694 Vene P orator di Fiorenza. 466» Da Crema, del Podestà $t capitanio, di 29. Manda questi avisi, non però a la Signoria. Copia di lettere di domino Bdbone Naldo, di 29 Avosto, in Marignano. . Qua habbiamo nova come li spagnoli hanno abandonato per ludo di là da Tesino, salvo Alexandria ; et li lanzinechi da la Banda negra, che sono per Franza, sono intrati in Novara. Li signori francesi fanno uno ponte sopra il Tesin li a Vegevenc. Ancora li spagnoli hanno abandonato per lutto di qua da Tesino ; non tieneno si non Milano, Pavia et Como ; et fanno redur le sue gente a Milano che sono per le ville et castelli ; et le fantarie che souo in li borgi di Milano le fanno redur nel corpo di Milano. Pare che facino demoslratione de teuir Mi lano, che non credo. Alcuni fanti de li mei veneno da Buschale, verso Milano, et menorono certi cavalli che havevano guadagnato con alcuni regazi francesi che andavano con spagnoli in Milano. Dicono il pensare di loro spagnoli esser di cavar più robba et danari che poteranno, et poi levarsi et redursi a Pavia. Questi noslri fanti veneno heri sera di notte. , Fori di Milano ne fugino gente assai, per le extorsione grande gli fanno spagnoli per cavar danari. Copia di lettere del signor Zuan Paulo Manfron, date a dì sopraditto in Marignano. • A Milano, lanzinech sono in gran desdita col signor Antonio da Lcyva, perchè loro voriano andar a Como, et il signor Antonio voria andasseno a Pavia, et si tien debbano abandonar Milano. Questo si ha per homeni da bene che fugino da Milano per le taglie i metteno. Copia di lettere del Lodrone, date in Alexan- 467 ària, et scritte al signor Antonio Leyva in Milano. Il campo de inimici si è accostato a questa terra sino a la Burmia; voleno far uno ponte sopra il Ta-naro per far doi campi. Spero in Dio aquisteranno poco con noi altri ; ogni cosa sta bene, excepto che il vino manca ; non ne possemo bavere per 8 zorni. Pane et carne tenemo assai. Dubito assai che la genie non si amutina per tal defeto ; non si mancherà di far il debito, et spero con lo aiulo de Idio ogni cosa passerà bene. Lutrecb procura per ogni MDXXVII, ACOSTO.