116 tenore e baritono, eh’è veramente nuovo per la forma e le cantilene. Dell’ atto terzo non nomineremo più un luogo che 1’ altro : qui tutto il canto è drammatico, facili, di leggier comprensibili le melodie, filosofico l’artifizio degl’ ¡strumenti. E’ si compone d’ un’ aria del baritono, che si potè piuttosto indovinare, che intendere, perchè il Belle Sedie è veramente ammalato ; poi d’ un duetto tra soprano e tenore, la Boccabadati e il Laudi, e un terzetto finale tra essi e il baritono, che, per musicale eloquenza e passione, per poco non paragoneremmo a quel dell’ Emani. Il Laudi e la Boccabadati zgregiamente lo dissero e lo rappresentarono, anzi in nessun’ opera la Boccabadati tanto comparve come in questa. Ella si mostrò veramente e finita cantante e attrice compita. Il maestro ebbe strepitose ovazioni alla fine, e a parecchi de’ luoghi citati. Cori ed orchestra alle prime parti risposero ; a questo aggiugnete la splendida decorazione, il teatro ridente e fiorito di bellezze e buon gusto, e dite se la Provincia non si cambia talora in metropoli.