264 Incontrò minor favore la Fantasia sulla Muta di Portici, di Thalberg. E qui il Thalberg ci perdoni, e non se ne scandalizzino i professori, quella fantasia ci par più fatta per essere ammirata da loro, che per gradire o carezzare gli orecchi. Il canto vi è scarso, e se 1’ effetto mancò, certo non fu per difetto di esecuzione, la quale non poteva essere più felice. Gustata fu meglio la Trascrizione del quartetto : A te, o cara, dei Puritani, composta dal Perrelli, ed anche questa da lui prodotta la seconda sera. L’ egregio compositore, serbando intatto quel motivo soave, lo vesti di tutte le possibili fioriture, ed egli le espresse con una facilità, una spontaneità maravigliosa ne’ passi più difficili e arditi, eh’ egl’ inventò ; tanto che se ne chiese a gran voce la replica. Ed egli, il compiacente maestro, credè d’andar anche meglio incontro al comun desiderio, riproducendo invece quel Galop di bravura, che un’ altra sera avea levato il teatro a rumore, e manifestò anche più la potenza della sua esecuzione. Come esimio è il sonatore, esimio è l’istru-mento : un magnifico pianoforte d’Erard, ch’egli trae seco ne’ suoi viaggi, fido compagno dei suoi studi.i, campo ed arena de’ suoi trionfi.