'226 espressione, eh’ ella pose in quella tremenda ironia Figlia (V Anna Bolena, e in tutta 1’ ardente invettiva, con cui, vinta alfin la pazienza, la torturata Maria prorompe, e sfida ed umilia la superba rivale. A quella momentanea ebbrezza della sodisfatta vendetta succede il pietoso contrasto della vittima rassegnata, che s’incammina al supplizio, e non so chi potesse rattenere le lagrime a’ teneri addio, eh’ ella in quegl’ istanti supremi volge alla turba desolata, che la circonda : così vera ed efficace fu la sua azione. Che se il merito grande è del poeta, che creò in quelle scene tanta poesia e tanto affetto, ella ha pure il merito, quasi grande del pari, d’averlo compreso e sì magnificamente tradotto. Nel Macbeth la parte fu più del Majeroni che sua ; eli’ ebbe non di meno anche qui momenti felicissimi; ma, con tutto il rispetto, che noi al suo gran nome e alla sua grand’arte portiamo, ad onta de’vivissimi applausi, che le dieder ragione, crediamo eh’ ella un tantino esagerasse nella scena del sonnambulismo e col tuon della voce e col gesto ; nè desse per altra parte tutto il colore ad alcune