24 cui ella raccoglie la nera e lucida seta della sua veste, a renderne il montare spedito. Ma perchè ella nel suo passo s’ arresta e dimora, in balia alla cupida folla, che di fuori a contemplarla s’ aduna ? Fórse vuol ella offerirsi in ¿spettacolo e far pompa di sue bellezze alle turbe ? Così la mente, dal falso testimonio degli occhi ingannata, ragiona. Imperocché quella immagine, che par sì vera, ed a cui della vita non manca altro che il moto, non è un miracolo di natura, ma d’ arte ; è opera dell’ egregio pennello del Mo-retti-Larese, il quale può vantarsi d’aver tratto più d’ uno in inganno, così naturale e parlante è la sua pittura, così possente il magistero della sua tavolozza. E qui spontanea sorge una osservazione : I fratelli Petriboni sono una nobilissima pasta di persone. Fabbricano ciambelle per dar lavorare agli artisti : hanno gusti squisiti nel-l’animo, come ne’ lor zuccherini. Quanti signori potrebbero da loro imparare ! Essi, i Petriboni, hanno la man negl’ intrisi, e ne cavano capolavori ; gli altri, i capolavori li trovano e li disperdono. L’ umil focaccia ben vale 1’ altero blasone !