235. il re de’ venti : il Meretti chiamò il Caprara, il padrone della pioggia e del sereno, in teatro ; e questi addensò le nubi, fece guizzar il lampo, scoppiar il tuono, scompigliò Je onde del pacifico Lomand con tal faccia di verità, da averne paura e mandare per sonar le campane. E poi dicano del Menili eh’ e’ non abbia cuor?, cioè voglia di spendere ! A. confondere i suoi detrattori, sorgerà sempre per lui la tempesta, e deporrà in favore il Caprara. XXXII. La Straniera al Teatro Camploy (*). Tutto, uomini e cose, musica, libri, sono soggetti a’ capricci della fortuna. Uno sale, un altro cade ; un’ opera dura e si cauta, un’ altra* si perde ed obblia, senza che spesso se ne possano scoprir le cagioni. Così, mentre la Norma e la Sonnambula stancano tutte le gole cantanti, e bene o male risuonano per tutti i teatri, grandi e piccini, nelle metropoli come in Provincia, il Pirata e la Straniera sono. C) Gazzetta del 30 ottobre 1858.