89 al canto accento sì vivo, il duetto desta ogni sera eguale entusiasmo, e ogni sera se ne domanda la replica. Non si potrebbe significare la forza, 1’ ardore, che la Brambilla mette in quella frase tremenda : fino all’ elsa quella spada; e com’ella commuova. L’eloquenza dell’ azione e del ritmo non può andare più lungi. Un altro punto culminante dello spartito è 1’ aria del soprano, la Steffenone, con pertichino del tenore di dentro, e il duetto che segue, tra esso soprano e il baritono. V Al-bertini, il Mirate ed il Bencicli non avevano lasciato in que’ luoghi cosa da desiderare ; qui la Steffenone, il Bettini, lo Squarcia non solo li raggiunsero, ma in alcuni tratti fin li superarono. La Steffenone ha voce bellissima, con tutti i pregi d’ agilità e di forza, che la rendon perfetta. Ella, la Steffenone, canta oltre a ciò col più squisito artifizio, ed è attrice maestra. La piena di sentimenti, eh’ agita Leonora in quella scena miseranda, quando già ode i funebri suoni e 1’ estrema preghiera dell’ amor suo, ed entra nel pensier di salvarlo ; la forza, la disperata insistenza, con cui dal suo tiranno ne depreca indi la grazia, queste difficili ed