93 chezza e varietà delle sue modulazioni nelle cadenze. La cavatina, la sua parte nel duetto tra le due donne, la scena e grand’ aria finale, furono tra’ pezzi, meritamente, più fortunati dell’ opera. Forse come canta, non s’ispira nel suo personaggio ; le si domanderebbe un po’ più d’ estro, d’ azione. P. e., quel famoso ; Giudici ad Anna, che la Pasta rese fin proverbiale ; 1’ altro magnifico tratto del terzetto : Mia dignità riprendo, passarono vani e indistinti, come il più dozzinale recitativo. I bei versi del Romani, eh’ ora pe’ confronti in più degno modo s’ apprezzano, quella vena in vero poetica, 1’ altezza de’ suoi pensieri e de’ sentimenti, non la scaldarono se non mediocremente. Ella è miglior cantante che attrice ; è non di meno, possiede una gran qualità, quella della più nitida e perfetta sillabazione, sì che non se ne perde un accento, e per lei torna inutile il libro. Invidiabile privilegio, e che poche, al pari di lei, posson vantare ! Il Mongini è un tenore alla maniera di Davide. Si direbbe che ne avesse ereditato il talento, così lo somiglia ne’ modi, e nel genere della voce, non rotonda, piuttosto gentile, ma forte assai da empiere, stordire, il teatro. In